Manca ormai un mese alla ripresa delle attività didattiche (il 14 di settembre per il Lazio) ed in tutta Italia le scuole di ogni ordine e grado si preparano per rispondere positivamente a tutte le misure anti-covid comunicate dal Ministero dell’Università e della Ricerca con il Decreto Ministeriale numero 39 del 26 giugno. Abbiamo raggiunto telefonicamente il Prof. Salzillo, Dirigente Scolastico del Liceo “Pellecchia” di Cassino per avere informazioni in merito alle misure di prevenzione che sta adottando nella sua scuola.
CassinoNotizie: Grazie per la disponibilità e la cortesia nell’informarci sulle misure che state attuando; partiamo dall’aspetto di cui si sta parlando di più ovvero la distribuzione dei banchi nelle aule: come vi state organizzando?
Salzillo: Grazie a voi per la possibilità di rassicurare i genitori, gli studenti, il corpo docente ed il personale ATA su quanto stiamo facendo per garantire la sicurezza e la salute. Devo dire che riguardo le aule siamo molto fortunati perché la nostra struttura ospiterà nel prossimo anno scolastico 1130 studenti e nonostante l’alto numero totale, abbiamo aule sufficientemente ampie da garantire il distanziamento secondo le indicazioni di prevenzione che ci sono state fornite dal MIUR, inoltre disponiamo di tutti banchi singoli quindi non abbiamo strutturali problematiche di distanziamento. Nonostante ciò ho provveduto alla fornitura dei nuovi banchi per la didattica innovativa, che verranno assegnati ad una sola classe in via sperimentale.
CN: Come verranno delimitate le distanze?
S: Parliamo di un metro di distanza tra i banchi sedie incluse e di due metri dal primo banco e la cattedra; queste distanze non solo saranno rispettate ma sono indicate da riferimenti applicati al pavimento grazie al grande lavoro che sta facendo il personale ATA. Questa soluzione ci permetterà di fornire all’alunno un riferimento circa la sua posizione e distanza rispetto agli altri, e permetterà di collocare correttamente sedia e banco al personale ATA che dovrà sanificare e riordinare al termine delle lezioni. Solo per un paio di classi particolarmente numerose da 30 studenti, abbiamo provveduto a rendere utilizzabili altri ambienti come aule in modo da garantire distanze di prevenzione addirittura maggiori di quelle obbligatorie.
CN: Per quanto riguarda invece gli accessi, la struttura è molto grande, molto capiente, ma ha anche molti accessi, come li sfrutterete?
S: Renderemo utilizzabili tutti gli 8 accessi di cui dispone la struttura, questo ci consentirà di ridurre il flusso di studenti che usufruiscono di una singola uscita. Inoltre, le uscite saranno assegnate in modo univoco alle classi, che non potranno usufruire di altre uscite. Vogliamo garantire che tutti vadano nella stessa direzione evitando incroci e blocchi del flusso di uscita.
CN: Tra le varie soluzioni proposte dal Ministero per favorire la prevenzione dal COVID ci sono diverse forme di flessibilità che la scuola potrebbe applicare, come la riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi o l’articolazione modulare di gruppi di alunni, la frequenza scolastica in turni differenziati, sono possibilità valutate ed eventualmente prese in considerazione?
S: Abbiamo certamente valutato tutte le opzioni di prevenzione suggerite dal MIUR, però per ognuna di queste abbiamo rilevato delle criticità: per esempio la riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi rende necessaria la presenza di più docenti che non abbiamo disponibili e che dovremmo richiedere, ad oggi sappiamo di moltissime richieste al ministero in questo senso e che solo il 10% di queste verrà accolto. La frequenza scolastica in turni differenziati solleva due problemi: uno di carattere lavorativo-contrattuale del personale docente e ATA e l’altro di mobilità degli studenti; il primo problema è legato alla conseguente disponibilità da parte dei docenti e del personale ATA a prestare la propria attività in maniera non continuativa (solo la mattina ndr) ma “spezzettata” nel corso della giornata, il secondo è relativo al fatto che costringerebbe gli studenti a raggiungere la scuola in orari nei quali potrebbe non esserci la stessa disponibilità di mezzi pubblici rispetto alla mattina, oltre al problema di chi, invece, viene accompagnato con mezzi propri dai genitori ad orari non coincidenti con i normali ritmi di vita.
CN: Stiamo allargando la nostra intervista ad aspetti che si allontanano “geograficamente” sempre di più dalla struttura scolastica, ma paradossalmente si avvicinano a livelli di criticità maggiore: parliamo dei trasporti. Gli studenti che non sono di Cassino raggiungono la città con mezzi di trasporto pubblico come treni e autobus, quindi poi si servono di mezzi di trasporto urbano o di nuovo pubblico (Co.Tra.L., Romanelli, ecc.) per raggiungere la scuola. Secondo i dati ISTAT inseriti dal MIUR nelle linee guida, ad oggi solo circa il 30% degli studenti arriva a scuola con servizi di trasporto pubblico, il restante 70% fa utilizzo di mezzi propri, come pensa che cambierà la mobilità dopo il COVID?
S: Sicuramente la percentuale di persone che fanno uso della mobilità con trasporto pubblico diminuirà, anche sensibilmente, andando a creare maggior confusione ed imbottigliamento veicolare nel pressi del nostro istituto che ricordiamo si trova alla fine di una strada senza uscita che costringe a fare inversione ad U coloro che vengono a portare i figli. Il contesto è noto a tutti coloro che hanno presente il luogo; parliamo di una strada che raccorda il nostro istituto con oltre 1000 studenti ma anche l’Istituto Tecnico che insieme a noi determina un volume di traffico notevole e difficile da smaltire in poco più di un’ora all’apertura ed alla chiusura delle scuole.
CN: Si denota un problema molto grave di viabilità, quali sono le possibili soluzioni che come Dirigente Scolastico ha trattato con gli organi competenti?
S: Nella riunione che si è tenuta presso il Comune di Cassino alla presenza del Sindaco, si sono trattate diverse tematiche, tra cui anche questa della viabilità. La nostra proposta, oltre a quella di potenziare il trasporto urbano e pubblico per i quali non abbiamo ancora avuto conferme, è quella di rendere percorribile in modo sicuro, una stradina che, attualmente sterrata, collega la rotatoria nei pressi del Campus Universitario alla strada che porta al nostro edificio. Questa soluzione permetterebbe di spostare il traffico veicolare all’interno del Campus consentendo un rapido scorrimento dei veicoli e permetterebbe agli alunni di raggiungere a piedi le strutture distanti pochi metri.
CN: Al di là di questa problematica possiamo però dire che si sta facendo tutto ciò che è nelle vostre possibilità?
S: Assolutamente si, se ci sarà ovviamente il rispetto delle regole di prevenzione da parte di tutti, il mio corpo docente ed i genitori dei nostri alunni possono stare tranquilli.
CN: La ringraziamo per questa intervista.
S: Grazie a voi.