Grossi:«I rifiuti tossici del Nocione sono ancora lì»

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Caso Nocione: «Anche con questo caldo torrido i rifiuti tossici restano a cielo aperto». A tuonare sgomento è l’ ambientalista Edoardo Grossi, quello suo è un vero e proprio grido vista l’insensibilità e la totale immobilità della neo giunta di fronte a tale problematica . I rifiuti giacciono lì, sotto le intemperie e il caldo afoso e torrido e purtroppo non inerti.

La diffida

Fu lo stesso Edoardo Grossi a presentare un esposto in data 4 Giugno 2020 dove si invitava il Sindaco Enzo Salera ad adottare ogni provvedimento necessario a garantire la tutela della sicurezza pubblica e quindi si invitava lo stesso a predisporre la rimozione dei cumoli di rifiuti tossici dissotterrati il 25 Giugno 2018. Una diffida, come altre, alla quale non si è avuta alcuna risposta. Un’indifferenza pesante quella da parte della politica a discapito, in questo caso, dell’incolumità e della salute di tutti i cittadini.

Oggi come allora

Proprio così «ho creduto in una amministrazione che affrontasse seriamente tutti i problemi che attanagliano la nostra città, invece si sta assistendo solo ad un presuntuoso, fantasioso fumo negli occhi» , chiosa con fermezza l’ambientalista. «L’ex assessore all’ambiente, – spiega ancora Grossi – attualmente consigliere comunale di maggioranza, fece dei comunicati ANSA in merito, dopo un incontro con l’Università di Aversa, che alla luce del giorno sono di fatto da considerarsi esser inconcludenti» .

Il comune sembrerebbe aver commesso diverse ingerenze, a partire dalla mancata emissione di un’ordinanza di divieto di pascolo su quei terreni avvelenati  fino al mancato smaltimento  dei cumoli di rifiuti dissotterrati. Ordinanza, la prima, emessa solo a seguito di una denuncia alla guardia di finanza da parte di un cittadino.

L’indifferenza che …uccide

Si, l’indifferenza uccide in questo caso. Come tutti i siti inquinati, vedi la terra dei fuochi, lo strascico dei malati oncologici è davanti gli occhi di tutti. Rimanere immobili e dimostrare la propria indifferenza a tale problematica non è solo una questione legale. Bensì una questione etica e morale. Non rispondere ad una diffida in questo caso significa venir meno alle proprie responsabilità. Non solo quelle di primo cittadino ma soprattutto a quelle di un genitore: il buon padre di famiglia.

Quando si ha a che fare con l’incolumità pubblica, bisogna scendere al fianco di chi subisce il danno. Supportarlo e rendergli la vita più semplice possibile e non barricarsi dietro ad uno slogan fine a se stesso.

I soldi non ci stanno

Qualora la motivazione del mancato intervento di rimozione dei cumoli di rifiuti tossici del Nocione fosse di natura economica, si prega di darne contezza al popolo. Siamo convinti che per una problematica di primaria importanza saprà comportarsi. Se invece si è preferito investire denaro pubblico in altre opere si faccia in modo di rivedere le priorità. Perché, ad oggi, sembrano lontane da quella della nostra città.

Dalla diffida alla querela

Da li a li il salto è breve ed in questo caso sembra anche dovuto. «Si sta procedendo, tramite i legali, a vagliare i presupposti per un’azione legale a tutela della salute pubblica», dice Edoardo Grossi che poi conclude con il seguente appello ai concittadini e non: «Osservate da uomini liberi ciò che vi accade attorno». E noi aggiungiamo “basta che ci sta la salute”…per far capire l’importanza di questo problema ad  oggi trascurato.

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