Via Pinchera: occhio non vede cuore non duole

2 MIN

Occhio non vede cuore non duole“, è uno dei proverbi italiani più utilizzati ,ma potrebbe essere usato, al momento, anche per sintetizzare lo scarso processo manutentivo della città di Cassino. Ovvero se le criticità non ci sbattono sul muso, non si interviene. E’ l’esempio è l’evidente stato di abbandono di Via Pinchera e altre zone

Aree incolte, interi quartieri abbandonati, piante pericolanti, incroci con visuale menomata dalla vegetazione e segnaletica occultata dai rami. Per non parlare dei nostri parchi. In villa i bambini giocano tra le deiezioni canine nell’erba alta 40 cm. Mentre al Baden Powell, per il caldo è fruibile solo in serata, i bimbi giocano al buio visto che da mesi, nonostante le segnalazioni, alcuni lampioni sono fulminati. (Leggi anche Marciapiedi colabrodo. Si chiedono offerte).

Non vi preoccupate Madre Natura ci sta già pensando facendo sviluppare ai nostri bimbi capacità sensoriali al di fuori della norma, come la vista notturna. Qualche giorno fa si è appreso della rassegnazione delle dimissioni dell’assessore alla manutenzione, dimissioni poi respinte dal sindaco in persona. Il gesto non era basato,però, sulla presa di coscienza dell’incapacità di gestire la manutenzione ordinaria, bensì dovuto a fronte della definitiva débâcle del NO ACEA.

L’abbandono sul Lungo Fiume e via Pinchera

Il Lungo Fiume, dove la manutenzione di strada e strutture sono di competenza comunale, al momento non presenta le normali condizioni di sicurezza. Il muretto parapetto che costeggia il Rapido è  definitivamente crollato. Un vero pericolo in caso di incidente. Anche le alberature sono pericolanti, mentre l’asfalto è ridotto ad un colabrodo. Per chi vive la nostra città, avere contezza delle sue problematiche è semplice, a quanto pare, invece, è molto difficoltoso per chi attualmente amministra.

Tra le strade completamente abbandonate si segnala via Pinchera, ovvero la strada che da via San Germano porta su  a Montecassino. Una strada che ha una valenza storica importante visto che è il simbolo della Cassino Vecchia. Tornando indietro di qualche tempo, questa zona fu nota per la famosa creazione della “foresta dei pugnali volanti”, un altro intervento manutentivo con dubbio scopo. Oggi percorrendo la suddetta via colpisce il totale stato di abbandono. Tanti sono gli alberi caduti e lasciati sul selciato ed impressiona anche la quantità di pietre franate dalle “macere” della vecchia città. La vegetazione, che ormai ha preso il sopravvento, cela clivi franosi. I cinghiali sono ormai abituali compagni di passeggiata. Anche in questo caso l’asfalto è in condizioni pessime e la carreggiata è piena di pietre.

Un problema di sicurezza

L’immondizia e i rifiuti di varia natura sono oramai corredo di questa rappresentazione grottesca. Il problema non è solo di decoro urbano, ma soprattutto di sicurezza. La cosa che colpisce è l’attenzione mancata per un patrimonio colturale, di valenza storica immensa, ma anche naturalistica. Colpisce come durante le elezioni e nel periodo post elettorale, come tale area è  stata più volte strumentalizzata per fini politici. Colpisce come, ad oggi, tutte quelle persone infervorate ed accecate dalla “scelta giusta” siano state colpite da mutismo e da cecità. Impressiona come, idee ed ideali a questo giro, non si sono mai incontrati. Dunque, occhio non vede, cuore non duole.

Lascia un commento