Consulta dell'Ambiente

Cassino e i soliti problemi ambientali

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Questa Amministrazione, sempre attenta alla tutela della salute pubblica, non solo per la Città di Cassino ma anche per il più ampio bacino di utenza del “cassinate” …”. Un principio che deve accomunare ogni amministrazione. Indipendentemente dalla propria inclinazione politica. Al patto che tale principio, oltre ad essere enunciato e strumentalizzato, venga di fatto applicato. Non solo per ciò che fa comodo politicamente parlando, o per accattivarsi consensi che al momento volan via come foglie al vento. E per terra rimane Cassino e i soliti problemi ambientali.

Tornando al nostro principio, il buon padre di famiglia si è di fatto dimenticato di ciò che alcuni noti ambientalisti locali hanno di fatto denunciato.

Cassino e i soliti problemi ambientali

Nonostante il nostro comune abbia una consulta ambientale dal 1997, l’attuale amministrazione ha dimenticato di averla e così sono circa due anni che la stessa non viene convocata. Una consulta che ha come missione quella di evidenziare le problematiche ambientali del nostro territorio e dar loro voce e spazio nell’agenda politco-amministrativa del Comune.  L’effettiva missione è quella di far “stare sul pezzo” le amministrazioni che sin da oggi si sono alternate. A quanto pare, però, “stare sul pezzo” sulle problematiche ambientali per l’attuale amministrazione sembra non essere di primaria importanza. Ad oggi, i problemi sono i soliti, dalle strade abbandonate allo smaltimento dei rifiuti del Nocione.

Le diffide

A pochi mesi dall’insediamento dei neo governatori, dopo lo scempio ambientale ai danni dei famosi 114 cipressi delle scuole centrali, il primo atto di diffida datato 19 settembre 2019 mette alla luce tutte le criticità di via Madonna di Loreto (il nostro amato lungo fiume). Insomma alberi pericolanti, vegetazione incolta, buche e strutture non sicure. Non passa molto tempo, il 7 dicembre 2019, in un periodo dove il protagonista era indubbiamente il rilevatore di polveri sottili, arriva il secondo atto di diffida relativo allo sforamento di 44 giorni dei limiti previsti dalla legge.

Passano effettivamente diversi mesi, probabilmente complice il lockdown, ed ecco che viene presentato un nuovo atto di diffida in data 4 giugno 2020. Con questo atto si richiede lo smaltimento dei cumoli “tossici” dei rifiuti dissotterrati il 25 giugno 2018 in località Nocione.

Tra incolumità pubblica e la conduzione del buon padre di famiglia 

Alcuni si chiederanno cosa hanno in comune queste tre problematiche sollevate dai nostri ambientalisti locali, semplice: la tutela dell’incolumità pubblica. Il primo atto di diffida, vista la difficoltà di oggi in qualsiasi situazione di rintracciare e delineare un responsabile, è stato rivolto non solo al Comune di Cassino, ma anche agli altri enti competenti. Tra questi la “Direzione Regionale – Lavori pubblici, stazione unica appaltante, risorse idriche e difesa suolo area vigilanza e bacini idrografici”. Unico ente, tra quelli chiamati in causa, a fornire una risposta. L’ente, nella fattispecie, informa di aver fatto presente tali problematiche ai comuni interessati. in particolar modo al Comune di Cassino, in quanto responsabile delle strutture e della loro manutenzione.

Il secondo atto di diffida, quello relativo allo sforamento di 44 giorni del limite massimo delle PM10, dove semplicemente si chiedeva di prendere una posizione chiara, fattiva, ovvero di emanare una sorta di regolamento atto a controllare tale sforamento, ad oggi è lì privo di alcuna risposta sia essa una presa di atto o anche di diniego. Il terzo atto, quello relativo allo smaltimento dei rifiuti, anch’esso è al momento privo di una risposta da parte del Sindaco. I rifiuti tossici sono lì. Purtroppo non inerti, e continuano, grazie alle intemperie ad inquinare la nostra terra.  I nostri concittadini, che hanno vissuto sulla loro pelle tale scempio e hanno visto in faccia la morte perché malati oncologici chiedono aiuto e rimangono, al momento, “privi di audio” per i nostri attuali amministratori.

Questa attenzione, a tratti, sulla salute della nostra gente pare sia quanto meno altalenante.

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Padre e figlio

A questo punto vista l’indifferenza in merito ai “soliti problemi ambientali”, si richiede quello che ogni figlio in difficoltà chiederebbe al proprio padre. Ovvero un aiuto, una mano e soprattutto di dar voce alle proprie problematiche. Si richiede di avvalervi di quel principio, incipit di più leggi, la “conduzione del buon padre di famiglia”. Oltre alla salvaguardia dell’incolumità pubblica che è vostro obbligo tutelarla. Si richiede di “sbattere i pugni” su quei tavoli provinciali e regionali dove ci sia da tutelare ogni interesse che possa arrecar giovamento a questa valle di lacrime e non di continuare a subire in silenzio.

In questo momento la città sembra essere orfana. Cassino e i soliti problemi ambientali.

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