La pandemia da Covid-19 ha costretto tutti a fermarsi e rivedere, ripensare la realtà così come era stata organizzata e vissuta fino all’attimo prima del lockdown. Anche l’Abbazia di Montecassino, chiusa al pubblico da metà marzo circa, ha aperto di nuovo le porte a visitatori e fedeli. Questa mattina alle ore 10.00 , la Basilica Cattedrale ha raggiunto piuttosto velocemente la capienza massima consentita dalla normativa vigente, già per questa prima celebrazione, presieduta da S.E.Donato Ogliari, Abate di Montecassino.
Fonte di gioia
“Tornare a celebrare l’Eucarestia insieme è per noi oggi – ha detto l’Abate Donato – fonte di gioia. Vedere di nuovo visitatori e pellegrini salire la scalinata nel chiostro bramantesco è il segno di una normalità che, seppur gradualmente, si riavvicina. Avere la possibilità di pregare alla tomba di san Benedetto è stato per molti rassicurante. Ci auguriamo che possa essere fonte di fiducia e di forza necessarie per una vigorosa ripresa in tutti gli ambiti della nostra esistenza sia privata sia pubblica e lavorativa“.
L’invito alla missione
Come il Padre ha mandato me, anche io mandò voi». La missione che è stata affidata alla Chiesa – ha detto l’Abate nell’omelia – è il prolungamento nel tempo e nella storia di quella stessa missione che Gesù aveva ricevuto dal Padre. E che la nostra missione nel mondo non sia qualcosa di nostro, ce lo conferma il fatto che l’invio dei discepoli è immediatamente seguito dal dono dello Spirito Santo: «Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”».
Non c’è testimonianza né missione nel mondo senza la presenza dello Spirito Santo. È Lui, infatti, che alimenta, vivifica e avvalora il nostro compito di rendere contemporaneo il Vangelo di Gesù, pena il suo rimanere chiuso in un passato inerte. Come diceva san Paolo VI, «la Chiesa ha bisogno della sua perenne Pentecoste. Ha bisogno di fuoco nel cuore, di parole sulle labbra, di profezia nello sguardo».
Il perdono
“Inoltre, – ha spiegato ancora l’abate Donato – il Cristo risorto dona lo Spirito non solo in vista della missione. Ma anche e più direttamente in vista del perdono dei peccati: «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Non dobbiamo solamente pensare al perdono che viene accordato tramite il sacramento della confessione o riconciliazione,. Ma ad un impegno che – grazie al dono dello Spirito – tutti i credenti sono chiamati a far proprio“.
Per il testo integrale dell’Omelia dell’Abate Donato Ogliari clicca qui.