Alberi

Alberi, perché si tagliano? L’Intervista ad un esperto.

4 MIN

Con questa intervista ad un esperto abbiamo cercato di chiarire regolamenti, competenze e motivazioni relativi al taglio degli alberi in una città come Cassino. Abbiamo parlato anche di verde urbano e delle reazioni dei cittadini, in questo ultimo periodo, rispetto agli interventi fatti dal Comune.

Quali sono i riferimenti normativi relativi al taglio degli alberi? E quelli relativi alla gestione del verde urbano?

In ambito forestale, nel territorio comunale si fa riferimento al Regolamento Regione Lazio n.7/2005, che attua le disposizioni della Legge n.39/2002. Mentre i riferimenti normativi relativi alla gestione del verde urbano sono la Legge 113/1992, modificata in seguito con la Legge 10/2013.

Incredibile ma vero, ma in ambito forestale ci sono ancora riferimenti normativi vetusti come alcuni Regi Decreti.

La stagione dei tagli

Esiste una stagione in cui è permesso il taglio degli alberi?

Nel su citato regolamento è contemplato un periodo nel quale sono ammessi gli interventi forestali.Siano essi potature o tagli Il periodo, la stagione silvana tecnicamente, è definita dal 1/10 al 30/04. In alcuni casi il termine si proroga sino al 15/05.

A tuo avviso c’è un motivo per cui viene definita una stagione silvana?

Assolutamente sì. I motivi sono molteplici. Di certo la stagione coincide, in lunga parte, con il riposo vegetativo di gran parte delle specie arboree autoctone. E quindi intervenendo in questo periodo si garantisce un vigoroso “scoppio pollonifero” che darà vita al rinnovo della coltura arborea interessata dall’intervento. Sia esso di potatura o di taglio. Altro motivo, estremamente importante per ciò che riguarda l’impatto ambientale, è la considerazione dei periodi di riproduzione di molti animali ed uccelli che sono parte integrante di quelleecosistema. Sia esso un bosco ma anche un singolo albero. Tagliare o potare fuori dal periodo indicato dal regolamento causerebbe la distruzione di molti nidi.

Le competenze

Riguardo ai “tagli” avvenuti nel nostro comune: competenze comunali e provinciali, chi decide di tagliare?

Dall’estate scorsa ad oggi ho notato e seguito con incredulità molteplici interventi. Logicamente, l’intervento che più mi ha colpito è stato quello effettuato sui 114 cipressi della “scuola centrale”. Un intervento illogico fatto fuori dal periodo consentito e concluso durante lo svolgimento regolare dell’attività scolastica. Senza tener conto del regolamento. E precisamente dell’articolo 59 che esplica gli interventi in materia di “filari frangivento” e la loro gestione. Così come mi ha lasciato basito il taglio del bosco tra via Pinchera e via San Germano. Un’area boscata così riportata sul P.T.P.R. e quindi vincolata paesaggisticamente parlando.

Mentre per le scuole elementari la competenza è del comune. Diverso è la gestione delle alberature all’interno del Liceo Classico G.Carducci di cui la responsabilità  è demandata al dirigente scolastico e quindi alla “provincia”.

Cosa pensi del fatto che siano stati interrotte le operazioni di abbattimento degli alberi all’interno del Liceo previste per il 29/05?

In questi giorni è tornato di pubblico dominio il problema della gestione delle alberature e del verde pubblico.Soprattutto dopo che sono ste conclamate le condizioni in cui versano gli arbusti piantati al posto dei 114 alberi tagliati nella scuol. E l’inizio dei lavori per l’ampliamento del sagrato della chiesa di Sant’Antonio dove sono stati “spallati” i ligustri presenti nell’aiuola spartitraffico. La scelta di interrompere i lavori di “messa in sicurezza” di quegli alberi mi lascia particolarmente dubbioso. All’articolo 58 del regolamento regionale, questa tipologia di interventi è permessa in ogni momento dell’anno. Perché sono interventi atti a salvaguardare l’incolumità pubblica. A questo punto, come diceva Lubrano, la domanda sorge spontanea: ma quegli alberi sono veramente pericolosi?

Chi decide di abbattere un albero

Chi può decidere se un albero è da tagliare o no?

Questi interventi devono essere supportati da pareri tecnici. Per valutare la stabilità degli alberi gli enti devono avvalersi di tecnici specializzati. Al fine di valutare le effettive condizioni vegetative e quindi la stabilità. Più specificamente la propensione al cedimento delle piante. Esclusivamente possono redigere elaborati in merito Dottori Forestali e Dottori Agronomi.

Come si valuta la stabilità di un albero?

Per valutare la propensione al cedimento delle alberature, si utilizza quella che tecnicamente viene chiamata V.T.A (Visual Three Assessment). Una valutazione che porta alla classificazione degli alberi in base alla suddetta propensione. Questa tecnica si base sullo studio dei parametri vitali delle piante oggetto dello studio tramite l’utilizzo anche di strumenti appositi.

I cittadini e il verde pubblico

Cittadini e tutela del verde pubblico: qual è la tua idea in merito?

Ho notato, con piacere che la gente è sempre più attenta a questa problematica. Non poco ha inciso quel funesto intervento sui 114 cipressi della scuola elementare. Quello che ho notato è la tendenza a tutelare gli alberi contrastando qualsiasi intervento sia anche estremo come un abbattimento. Il mio pensiero in merito, relativo alla mia esperienza professionale, è quello che la gestione del verde pubblico è un ambito particolarmente tecnico, che non può prescindere da fasi come la progettazione e conseguente manutenzione. Gli alberi già messi a dimora della nostra città necessitano di cure.E quelli a fine turno possono essere anche abbattuti e rimpiazzati. Bisogna che i politici inizino a mettere da parte i progetti faraonici e dar spazio ai progetti di cura e gestione del verde pubblico.

Dal punto di vista umano pensi che questi interventi possano aver colpito i cittadini?

Parlo personalmente, a mio avviso sì. Non è tutt’ora facile per me accettare il taglio indiscriminato dei cipressi. Come è obbrobrioso lo scenario delle piante tagliate in via San Germano. Come non lo è per me non lo è anche per molti cittadini viste le dimostranze. Più volte, durante le operazioni di taglio, mi sono chiesto chissà cosa hanno pensato quei bimbi che hanno vissuto in diretta quei momenti?

Ho letto commenti del tipo “…è incredibile su cosa si focalizza l’attenzione popolare (3 alberelli…) …”, la risposta va da sé, non sono i 3 alberelli ma i 114 cipressi più i 3 alberelli. C’è un precedente che alla popolazione non va proprio giù!   

Lascia un commento