Il lockdown, l’incuria e l’abbandono non hanno lasciato scampo nemmeno alla storia, alla cultura. Tanto conclamata, ma poco padroneggiata in questi ultimi anni. Dopo le scuole, la natura ha inghiottito inesorabilmente anche l’area del Teatro Romano. Uno degli scorci più suggestivi della città che ha messo a disposizione la sua possente scenografia a tantissimi spettacoli dell’estate cassinate.
Che “Casinum”
“Vedere un prezioso angolo di storia ridotto in queste condizioni lascia l’amaro in bocca“, ha commentato un runner di passaggio davanti ai cancelli del Teatro Romano mentre. L’uomo intento a fare stretching è rimasto colpito dalle sterpaglie e dai cespugli che ormai impediscono anche la vista della struttura ellenistica che era posizionato nell’antica “Casinum“.
“E’ un bel Casinum“, commenta ironico un anziano passante. E non ha tutti i torti. Visto e considerato che in quattro e quattr’otto vengono abbattute aiuole, alberi mentre la storia della città giace sotto una coltre di erbaccia alta quasi un metro. Per non parlare delle segnalazioni che arrivano dalle periferie e dai genitori dei bambini che frequentano le scuole materne ed elementari dalla città. Dove le aree gioco ormai sono sommerse da sterpaglie e cespugli. (Puoi leggere Sterpaglie e cespugli nelle scuole materne)
Un’estate particolare
Sarà un’estate particolare. Forse non ci saranno grandi eventi, ma credo sia d’obbligo per tutti i curiosi e i turisti che nonostante tutto avranno libertà di muoversi rendere decorso il nostro meraviglioso ed unico Teatro Romano. Soprattutto in vista della riapertura al pubblico dell’Abbazia di Montecassino che, proprio il prossimo 31 luglio, accoglierà nuovamente tantissimi persone. Mentre il 1 Giugno il Monastero Benedettino darà vita al primo open day della sua storia.
Sarebbe il caso dunque che chi di dovere intervenga per far tornare all’antico splendore un pezzo pregiato della storia di Cassino.