FOCUS Coronavirus – I dati ‘matematici’ del picco di contagiati secondo Gianluca Pistore

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L’epidemia partita dalla Cina e giunta in Italia ha scaldato il dibattito politico, mostrato importanti ricadute sul mondo economico e soprattutto è argomento di discussione quotidiano in qualsiasi famiglia.

In molti c’è tanta confusione, ma questa epidemia può essere raccontata con la matematica, ce l’ha mostrato Gianluca Pistore che con la sua attività di divulgazione scientifica si è dedicato al coronavirus sin dai primi casi in Cina.

Ogni giorno sui suoi profili social smonta le fake news sul coronavirus e riporta aggiornamenti verificandone le fonti. Ieri ha mostrato in quattro infografiche due studi matematici sull’andamento dell’epidemia.

Di che studi si tratta?

Gli studi che ho citato sono frutto di analisi condotte dal biologo Enrico Bucci (Tample University), insieme al fisico Enzo Marinari (La Sapienza) e con la supervisione di Giorgio Parisi. L’altro studio invece è stato condotto dall’ingegner Giuseppe De Nicolao. Utilizzano i dati forniti dalla Protezione Civile sui casi di contagio e sulle condizioni dei pazienti risultati positivi al Covid19. Gli scienziati hanno evidenziato che il contagio ha un andamento esponenziale. Descrivere in un modello matematico questo fenomeno è fondamentale per capire sia cosa aspettarci che come evitare scenari non desiderati.

Quali sono le previsioni di questi studi?

La prima, brutta notizia è che il virus raddoppia i contagi ogni 2,4 giorni circa, questa è una cosa che dobbiamo decisamente modificare, al 2 marzo l’andamento somiglia a quello osservato nella Corea del Sud, che ha 4.335 casi. Ora è bene comprendere che le misure di isolamento dovrebbero mostrare effetti proprio in questa settimana, e gli studi ci aiuteranno a comprendere se faranno effetto. Infatti se i contagi dovessero continuare a seguire l’andamento previsto dal modello matematico significherebbe che le misure prese dal governo sono inefficaci, se invece il contagio dovesse rallentare e quindi le previsioni dello studio non fossero confermate dai dati sarebbe una gran bella notizia, significherebbe appunto che le misure messe in atto dal governo stanno funzionando. Insomma questo modello è come il cruscotto della macchina, ci aiuta a capire come stiamo andando. La previsione dello studio dell’Ing. Nicolao è che – se le misure non dovessero funzionare – entro l’8 marzo avremo 14.000 contagi in Italia.

Quale è il rischio di un numero così elevato di contagi?

Il rischio maggiore è rappresentato dalla saturazione dei posti in terapia intensiva. Sappiamo che una percentuale di casi non trascurabile necessita della terapia intensiva. Se ci dovessimo ammalare tutti insieme, ci troveremmo a non avere più posti disponibili, ed ecco che la letalità del virus (cioè il numero di decessi sugli infetti) aumenterebbe perché non riusciremmo a curare tutte le persone curabili. Dunque è fondamentale limitare i contagi, in un certo senso “ammalarsi un po’ alla volta”, così che i nostri medici che stanno facendo un lavoro incredibile, riescano a darci le cure necessarie.

Ci sono previsioni per le altre regioni fuori dalla zona rossa?

Lo studio mostra l’andamento nelle regioni che sono focolaio dell’epidemia, ma affermano gli autori che un simile andamento potrebbe verificarsi nelle altre regioni italiane, con danno delle ultime regioni che non riuscirebbero a delocalizzare i pazienti perché si troverebbero tutti gli altri territori già saturi. Dunque è fondamentale bloccare adesso il contagio.

Come potremmo bloccare la diffusione del coronavirus?

Dobbiamo seguire le indicazioni ministeriali e delle autorità sanitarie, seguire le norme igieniche e aggiungere un po’ di buonsenso. Io ho raccolto l’appello di Roberta Villa – giornalista scientifica, esperta di gestione delle epidemie – che ha proposto che chiunque abbia sintomi, anche influenzali, stia a casa. Questo non è il momento di parlare di ripartenza, di feste, di discoteche, di aperitivi. È il momento di fermare il virus, dobbiamo togliergli cibo, e per farlo dobbiamo limitare al massimo le nostre relazioni sociali, chiaramente in maniera coerente con il rischio che viviamo nella nostra zona, certamente le misure restrittive da adottare a Cassino non sono le stesse da adottare a Codogno, ma una persona con l’influenza a Cassino deve rimanere a casa. Chi può deve adottare lo smartworking, e limitare al massimo i contatti sociali. A fine settimana sapremo se stiamo andando nella giusta direzione o dovremo fare di più.

Alcune persone sui social hanno scritto che dovrebbero parlare solo medici, come mai ti senti titolato a parlare di coronavirus?

I medici si occupano di fare diagnosi e curare le persone, io non mi permetterei mai di diagnosticare nulla a nessuno. La divulgazione scientifica è ben altro, pensi che Piero Angela ha solo lauree honoris causa, non che voglia paragonarmi a lui per carità, ma vorrei solo far notare che chi divulga deve essere capace di trasmettere contenuti – rigorosi e con validità scientifica – in maniera semplice proprio a chi non è competente in quell’ambito. Io vorrei che chi mi contesta entrasse nell’argomento e mi dimostrasse che ho torto. E questo non è mai accaduto, tra l’altro mi permetta di sottolineare che ho una laurea magistrale con lode e un master in matematica finanziaria, dunque una curva esponenziale sono perfettamente titolato a calcolarla e commentarla.

Angela Nicoletti