Cassino / Inaugurate due Panchine Rosse dedicate a bambini e donne vittime di violenza

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CASSINO – Due ‘Panchine Rosse del Rispetto’ dedicate ai bambini vittime di violenza intrafamiliare e a tutte le donne che in provincia di Frosinone sono cadute per mano di violenza. Sono state inaugurate, nonostante il tempo inclemente, in Piazza Labriola, davanti al Tribunale di Cassino, grazie ad un’encomiabile iniziativa di sensibilizzazione e di prevenzione organizzata, in occasione del mese della ‘Lotta alla violenza contro le donne’, dall’associazione ‘I Naviganti onlus’ in collaborazione con l’Ordine forense di Cassino, il Comune, l’Università ed il Centro Antiviolenza ‘Fammi rinascere’ di Fiuggi.

L’inaugurazione delle due panchine rosse è servita per ricordare le vittime, tante, del territorio, tra queste i piccoli Gabriel Feroleto (il bambino di 28 mesi ucciso lo scorso 17 aprile in località Volla a Piedimonte San Germano) e Mauro Iavarone (massacrato a soli 11 anni da un branco di bulli il 18 18 novembre 1988 a Piedimonte San Germano) ma anche di Adriana Tamburrini (la liceale di Sora, in attesa di un bambino, accoltellata mortalmente dal compagno Michele Salerno che l’abbandonò esanime in un campo), di Chiara Sacco (giovane mamma cassinate lasciata morire in un appartamento di Sora senza che il compagno le prestasse soccorso) e di Giuseppina Zanni, uccisa di botte nella maggio 1997 dal marito (attualmente in carcere, dove sta scontando una pena definitiva a ventiquattro anni) nonostante avesse già le gambe ingessate per un precedente atto di vile violenza. Aveva solo 34 anni ed era madre di tre ragazzi.

La commozione è stata palpabile negli interventi di Guglielmo Mollicone, il papà di Serena, e nella cognata di Gilberta Palleschi, Giuliana De Ciantis. Hanno rimarcato i “sacrifici” dei loro familiari e congiunti e hanno auspicato il rispetto della certezza della pena che, “più delle volte” viene messa in discussione da una legislazione – a loro dire – “sin troppo garantista”. E’ seguito un interessante confronto presso l’Aula della Corte d’Assise del Palazzo di Giustizia che, moderato dalla sempre sensibile collega Angela Nicoletti, ha registrato i saluti iniziali del neo Presidente dell’Ordine forense di Cassino, l’avvocato Gianluca Gannichedda, del Sindaco di Cassino, Enzo Salera nonché della Responsabile della Casa famiglia ‘Peter Pan’, che ha annunciato l’apertura di uno Spazio Neutro in luogo protetto della città, dove si potranno svolgere incontri e audizioni riservate alle categorie vulnerabili. Con l’occasione è stato anche presentato l’interessante romanzo ‘La Legge della Cosa’ della psicologa forense-psicoterapeuta Irene Ricci in cui ha sintetizzato la sua apprezzata esperienza sul campo per sensibilizzare l’opinione del cittadino sulle ripercussioni psicologiche che le vittime subiscono dopo aver vissuto esperienze traumatiche.

Il convegno è stato nobilitato dalla partecipazione del Sostituto Procuratore della Repubblica Valentina Maisto, che ha brillantemente risolto il drammatico omicidio del piccolo Gabriel, del professore universitario Francesco Mazza mentre toccante e significativa è stata la testimonianza di chi opera sul campo da anni, nella persona di Michaela Sevi, coordinatrice del Centro Antiviolenza ‘Fammi rinascere’ di Fiuggi. I riflettori meritatamente sono stati puntati soprattutto sulla dottoressa Ricci che, in qualità di consulente della Procura e del Tribunale di Cassino, ha seguito nella sua lunga carriera professionale casi di maltrattamento e violenza su minori e donne, in quanto specializzata nel trattamento “Emdr” (Eye Movement Dessensitization Reprocessing) che prevede l’elaborazione psicologica -senza farmaci – di traumi relazionali quali l’abuso ed il maltrattamento intrafamiliare. Il suo romanzo, dalle tinte noir, è ambientato a Roma e narra la storia di Lavinia, giovane studentessa dal passato tragico che incontra l’amore ma non riesce a viverlo. ‘La Legge della Cosa’ nasce come risultato di tale esperienza sul campo, allo scopo di sensibilizzare l’opinione del cittadino sulle ripercussioni psicologiche che le vittime subiscono dopo aver vissuto esperienze traumatiche.
Saverio Forte

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