L’ha detto senza mezzi termini e non ci sembra tipo che torni sui passi facilmente. Renato De Santis ha dato l’addio alla maggioranza un mese fa e subito si è messo a fare le pulci a Sindaco e compagni su bollette, colonnine elettriche e quant’altro. All’inizio dello scisma renatiano l’assessore all’ambiente, manutenzione e urbanistica, Emiliano Venturi aveva consegnato le dimissioni nelle mani del primo cittadino, si dice qualche minuto prima dell’arrivo in comune dell’abate emerito Pietro Vittorelli. Proprio quella visita inaspettata nel corso di una manifestazione pubblica aveva non solo destato scalpore in città, ma anche allontanato l’attenzione mediatica dalle dimissioni di Venturi. Dall’atto che sanciva definitivamente la rottura tra i No Acea e i saleriani.
Venturi vs Schimperna
Ora, le dimissioni di un assessore non vengono trattate come quelle di un sindaco. Il quale ha la facoltà di ritirarle venti giorni dopo la presentazione al protocollo. Nel nostro contesto non si è capito bene cosa sia successo realmente. Diamo per assodato che Venturi abbia consegnato nelle mani del Sindaco le sue missioni. Il primo cittadino avrebbe dovuto portarle al protocollo e quindi ufficializzare la presentazione delle stesse. Non lo ha fatto, le ha tenute sulla sua scrivania. Cosa che fece anche il suo predecessore Carlo Maria D’Alessandro quando l’assessore al bilancio Ulderico Schimperna gli portò il foglio con l’irrevocabile volontà di non far parte più della giunta. La leggenda narra che tanta fosse la stima nel suo assessore che Carletto non le prese neppure in considerazione, le strappò e le diete in “pasto” al cestino della spazzatura.
Una procedura non regolare
Schimperna però non ne voleva proprio più sapere di far parte dell’amministratore comunale. Girò i tacchi, scese le scale, si diresse verso il protocollo e formalizzò cosi le dimissioni. Rendendole, dunque, efficaci ope legis. La domanda nasce spontanea: se veramente Venturi era convinto di rimettere nelle mani del Sindaco le deleghe perché dopo qualche giorno o il giorno stesso non le ha formalizzate veramente? Era forse tutto architettato? Magari per mantenere buono Renato De Sanctis e non fare tanto fracasso? Forse. C’è però da chiarire un aspetto: la procedura intrapresa sia da Venturi che dal Sindaco non sembrerebbe regolare, visto e considerato che il legislatore statale e nemmeno lo Statuto Comunale prevedono l’istituto del respingimento delle dimissioni dell’assessore da parte del primo cittadino e nemmeno il ritiro delle stesse.
In sostanza sembra che si giochi sulla pelle dei cittadini, dato che l’assessore all’ambiente ha abbandonato l’incarico nel pieno di una emergenza rifiuti. E non ha nemmeno presenziato in un consiglio comunale dove si dovevano affrontare tematiche delicate riguardo l’ambiente, giocando al piccolo dattilografo.
I problemi della maggioranza
Fatto sta che queste dimissioni, vere o false che siano, un po’ di problemi li hanno creati alla maggioranza. Nei corridoi del Palazzo giurano che anche Pippo, Pluto e Paperino siano stati interrogati: chi vuole fare l’assessore all’ambiente? Proprio qualche giorno fa il Sindaco ha invece dichiarato di aver convocato la maggioranza, a cui ha posto la fatidica domanda, che riporta alla mente uno degli episodi più discussi del Vangelo secondo Matteo: volete che io tenga Venturi? La platea, purtroppo, dopo aver sondato anche gli Avenger e gli Eternals all’uscita del Teatro Manzoni, non trovando nessun volontario per ricoprire la carica, è stata costretta a dire di si.
Barabba
Dunque, seppur con risultati già disastrosi, la città si ritroverà di nuovo con la Compagnia di Venturi a zonzo. Venturi tornerà ad essere il para fulmine. Mentre nell’ombra opereranno il buon Riccardo Consales, che è stato anche in odore di assessorato, per quanto concerne l’ambiente, e il Mister Rosario Iemma per quanto riguarda la manutenzione. Ma se i risultati sono stati quelli che abbiamo visto fino ad ora, forse sarebbe stata meglio una rivoluzione. Ma non tutte le ciambelle escono con il buco, d’altra parte il popolo scelse Barabba!