Non si è verificato nessun evento catastrofico, o atto vandalico che ha letteralmente divelto l’aiuola con relativi alberi in piazza Diamare, di fronte la Chiesa di Sant’Antonio di Padova. L’intervento, ad opera del Comune di Cassino, infatti, fa parte di un piano di riqualificazione dell’area che prevede l’ampliamento del sagrato della Chiesa fino all’aiuola spartitraffico che oggi è stata rimossa. In modo da creare uno spazio pedonale non rinunciando, però, al collegamento stradale a doppio senso tra Viale Dante e Corso della Repubblica.
Le reazioni sui social
La foto con l’aiuola “distrutta” è stata l’immagine più cliccata dei social in questa mattina di maggio. Tanti le affermazioni di stupore, ma anche di rabbia per gli ennesimi alberi divelti. All’apparenza senza alcun motivo. Pia piano però la verità è venuta alla luce. La nebbia si è diradata anche se un briciolo di foschia è rimasto. Infatti il piano per l’ampliamento del sagrato è, al momento, solo un’indiscrezione. Il Comune di Cassino non ha ancora diramato una nota ufficiale per comunicare l’inizio del lavori in piazza Diamare.
La richiesta della Chiesa
Abbiamo appreso, sempre in maniera ufficiosa, dell’esistenza di una delibera di giunta che accoglie una specifica richiesta della Chiesa di Sant’Antonio di Padova. Nell’atto si da l’assenso allo smantellamento dell’esistente spartitraffico per realizzare un’area su un unico livello.
C’è da dire comunque che stiamo parlando di un intervento che è in ballo da circa dieci anni. Un iter che ha subito numerosi rinvii e che se tutto sarà confermato sarà compiuto sotto l’amministrazione del Sindaco, Enzo Salera.
Sarà la solita colata di cemento? Le macchine dove passeranno? Gli alberi non si potevano salvare? Saranno almeno ripiantumati? Queste sono le domande, legittime, che i cittadini di Cassino hanno posto su gruppi e profili dove è stata pubblicata l’aiuola distrutta di Piazza Diamare.
Ai “post” l’ardua sentenza.
I vari amministratori del comune di Cassino (e di altri comuni) non conoscono assolutamente il valore del “verde”, non hanno a cuore il futuro dei cittadini dal punto di vista ambientale (produzione di ossigeno, trattenimento delle polveri sottili, etc ), non riconoscono il valore storico di un albero (vedi i cipressi sani, STABILI e vegeti che hanno tagliato inconsapevolmente nel plesso della scuola di via Pascoli senza rispettare la norma: il tecnico che ha permesso il taglio è un vero “ignorante”). Gli amministratori ignoranti continuano a non rispettare la Natura, non conoscono la fisiologia di crescita degli alberi, difatti continuano a “capitozzare” (tagliare tutta la parte aerea della pianta con il rilascio di monconi) gli alberi annualmente in maniera indiscriminata, una potatura irrazionale a cui consegue in maniera incontrovertibiile l’instabilità futura delle piante, il deperimento costante degli alberi che si ammalano e seccano (batteri e funghi soprattutto) per lo stress a cui vengono sottoposti alla ripresa vegetativa (visto che devono ricostruire integralmente la parte aerea) e, infine, con la conseguente beffa che gli alberi sollevano la pavimentazione creando delle barriere architettoniche per i pedoni. Insomma l’uomo distrugge se stesso e poi è costretto a indossare le mascherine …..
prof. Brunetti Alberto