Sono passati alcuni giorni dal proclama di corte Salera relativo al rifacimento e alla pedonalizzazione del centro di Cassino. Un progetto impressionante, incredibile, utopico, faraonico.
Addirittura una messa in scena tale da risvegliare gli animi assopiti in questi anni di “tifosi” e di “ben pensanti”. Una cosa buona bisogna dirla, in questo momento la nostra città sogna di avere un centro pedonale organizzato ed abbellito. A parte una schiera di commercianti, i cittadini più realisti tra gli adepti saleriani l’idea viaggia e fa sognare.
La presa per i fondelli
Anche noi siamo sognatori, persone che il più delle volte fanno finta di non vedere, di non udire alcune cose o alcune frasi. Chi sogna spesso idealizza, creando attorno all’oggetto del sogno una sorta di barriera che tiene fuori qualsivoglia distorsione dettata dallo scontro con la realtà dei fatti.
È anche vero che quando i sognatori si destano e ritornano in sé, con l’amaro in bocca ed il sentimento crepato, reagiscono con forza e avvertono tale inconcludenza come una vera presa per i fondelli.
I dettagli
I particolari, i dettagli sono ciò che caratterizza un progetto. La motivazione per cui viene preferito un materiale ad un altro, in base a cosa si decide di creare alcune strutture ornamentali, oppure se siano state prese in considerazione tutte le problematiche connesse alla realizzazione di tale progetto o se siano state ponderate le eventuali interazioni ambientali in fase di scelta e sistemazione del verde.
Nel vedere la presentazione, si è avuto la sensazione di vivere in una pubblicità, la sensazione che potesse comparire improvvisamente un profumo o un’auto HEV. Una di quelle pubblicità ad effetto che vanno di moda ora dove si parla di tutto tranne di ciò che effettivamente è in progetto.
Il problema politico
Che questa amministrazione stia facendo il possibile per essere ricordata come la peggiore in assoluto della nostra città non è un dogma. Ma quando si arriva a prendere in giro gli elettori è cosa grave e scorretta.
Il primo problema che ci si è posti è relativo alla scelta del tecnico. Con rispetto parlando, è politica dare la possibilità di crescere, qualora vi sia l’opportunità, ai giovani architetti del cassinate. Dare la possibilità ad un ragazzo di partecipare, perché no ad un pool di tecnici, ad un progetto del genere significherebbe avere una visione futuristica oltre a dare futuro alla professionalità degli stessi. Si è particolarmente colpiti di questa scelta da parte della giunta Salera visto che in campagna elettorale più volte è stata annunciata la lotta ai “matusa” della nostra città. Visto e considerato che calcavano anche altri palchi.
Ciò da contezza di come questa amministrazione sia di fatto a corto di idee, incapace di mettere nero su bianco quello che è un sogno per l’attuale cittadino medio.
Cassino, rendering e …natura
Oggi giorno non è possibile esimersi da valutazioni tecniche relative, se così si può dire, alla “transizione ecologica”. Nei vari render appaiono due cose veramente contro tendenza una fontana e gli alberi “cubizzati”. Realizzare una struttura, piantare un albero non è particolarmente difficile. La regione ha dato “fiato” (denaro) a più misure tra cui alcune relative anche alla piantumazione di nuovi alberi. Il problema sta nella gestione di quelle strutture o alla manutenzione relativa alle nuove piantumazioni.
Per ciò che riguarda la fontana ci siamo chiesti “ma come, con la crisi di risorse planetaria, si fa una nuova fontana?”. Sugli alberi, si è optato per la messa a dimora di diversi Quercus Ilex, i nostri lecci. Un’essenza autoctona che bene si sviluppa nel nostro areale geografico. Ben venga anche che vengano sostituiti i numerosi ligustri, arbusti di scarso valore, che sporcano e producono bacche velenose che neanche i piccioni mangiano… “ma perché un sempre verde e non un caducifoglia?”
Stormi di uccelli neri
“stormi di uccelli neri…” A San Giovanni si soffre per il problema degli storni. Alcuni di essi sono ormai stanziali, tanti altri seguono il normale flusso migratorio e quando è settembre sono gli unici turisti a girare per la nostra città! E a piazza San Giovanni vi sono dei platani, che tra i caducifogli sono quelli che le perdono un po’ in ritardo rispetto altre essenze, immaginiamo se non le perdessero proprio.
Come non notare il tipo di potatura scelta…Senza entrare nel merito del gusto, quanto costerebbe poi potare queste piante? Ed infine, questi alberi verrebbero piantati in aiuole di pochi centimetri quadrati. Quando avrebbero bisogno di aiuole dedicate ben più generose, anche per evitare che gli alberi causino danni alle strutture limitrofe.
Passato presente e futuro
Increduli si è notato anche la scelta di lastricati di marmo. Non serve un genio per capire l’inappropriatezza di tale materiale, basta vedere le condizioni in cui attualmente versa la piazza. Lo stesso discorso vale per la fontana. Quella piazza ne ha avute 2 se non 3, ora adibite a pseudo aiuole (abbandonate)…cosa vuol dire?
Il commercio di Cassino
È vero che la società sta tornando all’imperialismo spicciolo, ovvero solo “straricchi e poveracci”, ma alcune baggianate bisogna seriamente evitare di dirle. Soprattutto con la crisi “stellantis” aperta, parlare di un commercio di alta gamma quando c’è gente rischia che rischia di rimanere senza lavoro è quasi offensivo!
Il buono, il brutto e il…bello
Tante volte ci si pone delle domande. Cosa è bello? Esiste un bello oggettivo? “de gustibus non est disputandum” … “è bello ciò che piace” sono alcuni detti antichi e recenti che lasciano intendere che il bello non potrà mai trionfare in quanto è soggettivo! Però pensandoci bene ci sono “cose” oggettivamente belle. L’alba, il tramonto, un arcobaleno…tutto ciò che non è artefatto, quindi deviato da mano umana, è oggettivamente bello.
Ad oggi, la storia insegna, le uniche strutture artefatte dall’uomo che tendono al divino sono le Piramidi, ovvero delle opere funerarie che avvicinavano il Faraone agli dei.
Troppi dubbi, in merito a questo progetto, ma se verrà realizzato avremo una nuova città: Cassino d’Egitto.
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