Che al centro di una riqualificazione di una zona della città ci debba essere una visione globale delle criticità che affliggono la città stessa, è abbastanza scontato. Ma non a Cassino, o almeno così sembra. Perché se l’altra sera l’amministrazione Salera ha voluto regalare un sogno ai suoi adepti, presentando il progetto di restyling di piazza Labriola, proprio mentre si dibatteva, a due passi dalla “sagra del bello”, alcuni cinghiali facevano salotto. E razziavano senza sosta qualsiasi cosa incontrassero sul loro cammino.
Le domande sono rimaste tali
Ecco, questo senz’altro può essere l’emblema della serata che ha visto in piazza Labriola un dispiegamento di forze dell’ordine non indifferente. Sono apparsi addirittura i mitici vigili. Ne abbiamo contati 6. Ma questa è un’altra storia. A quattro ore dalla presentazione avevamo scritto La piazza, le allodole e le armi di distrazione di massa stuzzicando Salera e compagni su alcuni dubbi che ci erano venuti in mente. Ovviamente alle nostre domande sul PUT, parcheggi e isola pedonale non vi è stata risposta. Scontato. Ma la speranza, come si dice, è sempre ultima a morire. Seguendo la presentazione, però, abbiamo acquisito un altro quesito. Scusate il gioco di parole, ma nessuno ci ha però spiegato dove saranno presi i soldi per realizzare il progetto dell’Architetto Giacomo Bianchi. O vogliono farci credere che con quattrocentomila euro e qualche spicciolo avremo la tanta agognata piazza salotto? Ormai oggetto del desiderio da vent’anni a questa parte di ogni amministrazione
da Ma che c’azzecca a Ma mi faccia il piacere
Il divino, il bello, l’armonia. C’è stata molta filosofia in questa presentazione che sembrava scritta a quattro mani con Marsilio Ficino. Con un inizio così incerto da regalare anche alla platea una chicca d’altri tempi: la grande passione per gli uccelli del Sindaco Salera. Di Pietro avrebbe detto: «Ma che c’azzecca». Caro Tonino l’abbiamo pensato anche noi. Poi “la teoria delle finestre rotte”. L’esempio della piazzetta dietro il Comune, che, secondo gli amministratori, sembra si sia trasformata da piazza di spaccio a paradiso terrestre. Tutto merito dei murales. E qui Totò direbbe: «Ma mi faccia il piacere». Poi le immagini, i rendering e il grande sogno. Mentre i cinghiali, entrati dalla finestra rotta, facevano razzia e scorribande ad un palmo dal naso da chi ha ordinato di sterminarli.