In questa puntata Tiziana Iannarelli vi racconta una strada antica, la madre di tutte le strade moderne, che è diventata un nuovo cammino, una eccezionale opera architettonica del 1700 oggi riscoperta e ripercorsa. La Via Vandelli. Siamo tra l’Emilia Romagna e la Toscana, tra Modena e Massa tra l’Appennino e le Alpi Apuane. 170 chilometri lungo la prima via carrozzabile nel secolo dell’Illuminismo.
Un cammino affascinante
Le tracce dell’antica strada sono state studiate in modo da ricostruire un cammino affascinante, tra la storia e la natura, tra borghi arroccati e montagne mozzafiato fino al mare, ma allo stesso tempo il più vicino possibile al percorso originale settecentesco. A idearlo e a ricercarlo è Giulio Ferrari, un fisico, un ricercatore, un camminatore, nato e cresciuto sulla Via Vandelli che l’ha percorsa più e più volte fino a volerla ricostruire con rigore storico-scientifico, scrivendone anche la guida. Un’opera intellettuale e ingegneristica nata durante l’illuminismo dall’idea del duca estense Francesco III, che immagina una strada lastricata che colleghi la sua capitale, Modena, con lo sbocco al mare. Proprio per dare una vita nuova al suo Ducato, che sia all’avanguardia e che faccia passare i più moderni mezzi di trasporto.
Una storia per ogni passo
L’uomo che la progetta è Domenico Vandelli, cartografo, ingegnere e professore di matematica all’università di Modena che inventa lo strumento matematico delle isoipse, le curve topografiche di livello che ancora oggi vengono usate nelle mappe. Una storia affascinante che approfondiremo con Livio Migliori, Presidente dell’Accademia “Lo Scoltenna” che promuove la letteratura, la scienza, l’arte, fondata nel 1902. Ma quali tracce si incontrano durante il cammino e quanta storia emerge, passo dopo passo? Ci racconteranno il loro viaggio Erika Vandelli e Stefano Novarese, due camminatori che hanno vissuto tutta la natura, le bellezze, i cambi repentini di paesaggi lungo i 7 giorni di cammino.
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