«Vacciniamoci»: arriva la campagna di sensibilizzazione

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Vacciniamoci, è la campagna che sta sostenendo l’Associazione “Su di tono” per tornare ad abbracciare il futuro. L’iniziativa è stata sposata dalla Regione Lazio, dall’Asl Frosinone e dal Comune di Cassino
Informare correttamente la popolazione per sensibilizzarla sul tema del vaccino anti Covid 19. È questa la missione della campagna ‘Vacciniamoci, torniamo ad abbracciare il futuro’ che nasce da una mozione presentata in consiglio comunale.

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L’iniziativa è stata immediatamente sposata dalla Regione Lazio tramite il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini e la consigliera regionale Sara Battisti. Nonché dalla ASL di Frosinone attraverso la sottoscrizione della sua direttrice generale Pierpaola D’Alessandro. A pieno supporto del progetto anche il presidente regionale della FEDAIISF Carlo Di Nallo. Il progetto del comune di Cassino vanta il voto unanime del Consiglio Comunale.
«L’obiettivo di ‘Vacciniamoci per tornare ad abbracciare il futuro’ – dicono i promotori – è quello di informare correttamente la popolazione sull’opportunità della vaccinazione come unico strumento di uscita dall’attuale crisi sanitaria e quindi economica. Ponendo un argine alle crescenti campagne di impronta anti scientifica. Uno sforzo che deve unire ognuno di noi al fine di raggiungere la soglia del 70% di vaccinati. Ritenuta dagli esperti come quella minima per assicurare l’immunità di gregge, che ci consentirebbe di tornare alla normalità».

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L’importanza della vaccinazione

«Il valore aggiunto sarà quello di far percepire a ciascuno l’importanza della vaccinazione. E come questa possa avere un impatto sulla vita di ognuno di noi.
Nessun uomo è un’isola e nessuno si salva da sol
o, – concludono – proprio in virtù di ciò è necessario unire le forze per riuscire a raggiungere quante più persone possibili nella nostra provincia. Informandole in maniera scientificamente corretta ed evidenziando che solo aderendo alla campagna vaccinale sarà possibile tornare ad una agognata normalità. Quella senza l’Italia divisa in fasce di rischio, quella senza i coprifuochi. Quella che ci manca da tanto, troppo, tempo».

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