Il tema caldo di quest’ultimo consiglio comunale è stato sicuramente il regolamento Dehors. Ovvero quella serie di normative che riguardano l’insieme di elementi mobili posti in modo funzionale ed armonico che costituisce, delimita ed arreda lo spazio per il ristoro all’aperto annesso ad un’attività di ristorazione (ristoranti, bar, pub, gelaterie etc).
Nei giorni scorsi i consiglieri di opposizione Salvatore Fontana, Peppino Petrarcone, Francesco Evangelista e Massimiliano Mignanelli avevano presentato un emendamento essenziale al regolamento. Il quale prevedeva che l’autorizzazione si potesse richiedere con una semplice SCIA (segnalazione certificata inizio attività). In commissione si era dibattuto molto, ma la soluzione prospettata dall’opposizione era piaciuta anche a ai membri della maggioranza. Il dirigente competente in Commissione Urbanistica aveva, inoltre, dato, in linea di massima il suo parere favorevole. Soltanto l’assessore Emiliano Venturi aveva puntato i piedi affermando di non volersi prendere la responsabilità di questa azione.
La voce del padrone
Giunti in consiglio, però, l’idillio si è rotto. Ma nonostante molti membri della maggioranza avesse espresso un parere informale favorevole alla proposta illustrata dal consigliere Salvatore Fontana, al “niet” del Sindaco, Enzo Salera, tutti hanno risposto: obbedisco. La proposta non è passata, dunque, nonostante per molti l’idea dell’opposizione poteva essere benissimo inserita nel regolamento Dehors. Un provvedimento che avrebbe facilitato, comunque, il lavoro degli uffici comunali e, soprattutto, non avrebbe ancora lasciato le attività di ristorazione a perdere tempo con lacci e lacciuoli di una normativa, sicuramente corretta, ma oggettivamente poco snella.
Come spesso accade, però, la voce del padrone fa tornare le pecore all’ovile. A prescindere da tutti e da tutto.