La verità finale e sui numeri dell’epidemia Covid19 probabilmente si saprà solo fra qualche anno. Il vaccino, si spera, prima o poi (meglio prima) arriverà; le conoscenze sul virus aumenteranno, a beneficio della scienza e dei medici. Sicuramente non scomparirà il virus (come troppo incautamente qualche sprovveduto ha affermato) e purtroppo non spariranno i gridatori al “gombloddo”, i paranoici infestatori dei social che sfogano la loro follia sulle piazze virtuali, (e)virologi da strapazzo che straparlano.
4 casi sospetti
I dati sono ben altri, purtroppo. Nessuno si augura un nuovo confinamento, o la chiusura di attività: saebbe un colpo mortale per la società. Ma i numeri, che hanno la testa dura, parlano di un’indiscutibile ripresa dei contagi, anche dalle nostre parti. E se al Pronto Soccorso di Cassino in poche ore si sarebbero presentati 4 nuovi casi (come avvenuto ieri), fra la preoccupata costernazione del personale e le allegre movenze di inutili movide ci sentiamo onestamente di condividere la preoccupazione degli Operatori sanitari. Bisogna essere chiari: nessuno pensa che la clausura sia una risposta adeguata alle necessità sociali dell’essere umano. Già indossare la mascherina, atto di dovuta responsabilità, ci pone davanti alla nuova sfida di interagire con i nostri simili senza il linguaggio non verbale delle espressioni facciali. Ma sta avanzando l’idea che, anche a Cassino, siamo davanti alla solita storia italiana del “Passata la festa, gabbato lo santo”.
Un nuovo attacco?
C’è tanta impressione di faciloneria, proprio mentre il “nemico invisibile” si sta probabilmente riorganizzando per un nuovo attacco. E stavolta sembra intenzionato a usare efficienti cavalli di Troia: tutti i giovani e i giovanissimi a cui non giunge più il messaggio della prudenza. Sembra che questi mesi di tregua, legati solo alle difficoltà di propagazione dei virus respiratori con il caldo, sia servito alla Sanità nazionale a riattrezzarsi. Al contrario, a Cassino sembra invece che vada tutto bene, per il semplice atto di volontà di un’Amministrazione che -dopo scelte tutto sommato coraggiose- ha deciso, davanti alle sue numerose difficoltà, di affidarsi ai proverbi antichi, fornendo ai Cittadini “Panem et circenses (cibo e distrazioni giocose)” per tenerli buoni.
Forse sarebbe meglio recuperare molta prudenza, e investire un po’ di risorse e di comunicazione non su improbabili piste ciclabili e inaugurazioni di dubbio gusto e significato, ma su una nuova responsabilizzazione dei Cittadini sul problema del Covid, che sta di nuovo iniziando a bussare minacciosamente alle porte. Non si tratta di allarmismo, ma di sana preveggenza. L’autunno e l’inverno sono alle porte, e una buona amministrazione è quella che riempie i granai della prudenza nell’abbondanza, per gestire la carestia.
Bene. Bravi. Condivido in toto.