Emergono problemi organizzativi per il rientro a scuola nel Comune di Cassino. Nonostante se ne parli da mesi, tra possibili soluzioni e anche qualche polemica sembrerebbe che ad una settimana dall’apertura dell’anno scolastico, la Scuola Primaria “Pio Di Meo” si trovi in grande difficoltà a ospitare tutti gli studenti per la carenza di aule. La criticità è venuta definitivamente fuori ieri durante una riunione del consiglio d’Istituto e la soluzione prospettata sembrerebbe non soddisfare i genitori dei ragazzi. Mamme e papà che in queste ore hanno manifestato non poche perplessità al dirigente scolastico.
La decisione del consiglio d’istituto
Pare che, per risolvere il problema della capienza delle classi, le quali ovviamente per le regole sul distanziamento sociale legato al Covid 19 hanno subito delle modifiche relative al numero degli alunni consentito, i Dirigenti avrebbero proposto di sorteggiare gli alunni in eccesso per formare una nuova classe, che probabilmente non potrà nemmeno trovare allocazione all’interno della “Di Meo”. Di qui le perplessità dei genitori che oltre ad avere criticità a livello logistico lamenterebbero l’insorgere di possibile problematiche sui ragazzi.
Le perplessità dei genitori
«In sostanza – spiegano – i nostri bambini hanno già vissuto un trauma. Gli effetti psichici e fisici negativi che per molti versi siamo riusciti anche a contenere derivanti dal confinamento di bambini e adolescenti sono comprovati da studi scientifici. Ora, dovremmo metterci nei loro panni. Pensando ad un rientro a scuola in cui potrebbero perdere anche la certezza della loro classe. Come possiamo affidare ad un banale sorteggio l’esclusione di uno o più studenti da un contesto sociale. In cui l’amicizia e il supporto tra coetanei rappresentano due degli aspetti fondamentali per la vita di bambini e adolescenti?»
Le domande
Ci domandiamo, ora, visto la delicata situazione che ha vissuto il nostro Paese per via del Coronavirus e il dibattito continuo che c’è stato da marzo fino ad agosto sulla riapertura delle scuole, come si può arrivare a 6 giorni dall’inizio dell’anno scolastico e ammettere che non sono possibili soluzioni per mantenere intatta una continuità didattica già duramente provata dal lockdown. Verrebbe spontaneo chiedersi quali sono stati fino ad oggi i passi compiuti dalle autorità preposte. Alle quali va dato atto dell’impegno, che però -a quanto pare- non ha trovato una soluzione efficace.
Sarebbe anche il caso di capire se l’amministrazione comunale, oltre a quella di chiedere una proroga per l’inizio dell’anno scolastico, ha avuto anche qualche altra idea. Delle soluzioni per supportare al meglio gli istituti scolastici che -temiamo- si sono invece ritrovati soli. Su questo specifico tema, in Comune di cosa ha discusso in questi mesi?
Non era difficile prevederlo.