Mercato, un centinaio di cittadini scrivono al Prefetto

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Centinaia di cittadini hanno firmato un documento per richiedere il rispetto delle normative per il contenimento della pandemia da Covid 19 e, per la tutela dell’incolumità delle persone in relazione allo spostamento del mercato nel centro città. La missiva è stata inviata via PEC al Prefetto della Provincia di Frosinone, Ignazio Portelli, al Sindaco di Cassino, Enzo Salera. Ma anche al comando dei Vigili del Fuoco e alla direzione dell’Ares 118.

Non garantito il distanziamento sociale

Secondo i cittadini di Cassino la nuova allocazione del mercato «Non sembra in grado di garantire il disposto in materia di contenimento del contagio da Covid 19 dallo stesso DPCM dell’11 marzo 2020 richiamato dall’amministrazione, particolarmente per le misure di distanziamento». Inoltre sempre a detta delle centinaia di persone che hanno apposto la loro firma sul documento, sono state disattese le raccomandazioni ministeriali. Indicazioni che prevedono, «la possibilità per i comuni di predisporre un regolamento per le distanze di sicurezza tra commercianti e acquirenti. La realizzazione di corsie mercatali a senso unico. Il posizionamento di una segnaletica in prossimità dei banchi di vendita. Per favorire un maggior distanziamento dei posteggi».

Il problema del traffico

Nella premessa del documento si evince che nel giorno del mercato il traffico è completamente bloccato per la presenza dei banchi. Ciò mette a rischio «di fatto gli interventi del 118 e dei Vigili del Fuoco in caso di necessità». A maggior ragione se nella delibera n.130 del 20.05.2020 relativa allo spostamento “temporaneo e sperimentale” del mercato e negli allegati presenti non si ravvisa alcun parere. Mancano di fatto le “opinioni” sia dei vigili urbani che dei vigili de fuoco che dell’Ares 118.

I cittadini di Cassino richiedono ai soggetti in indirizzo, ognuno per le proprie competenze di «intervenire sulle autorità cittadine. Sia per il rispetto delle norme generali previste in materia di sicurezza, sia per il rispetto delle norme emanate per il contenimento dell’epidemia da Covid 19».

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Leggi il DPCM dell’11 marzo 2020

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