C’era da immaginarselo che l’approvazione del consuntivo 2019 declinata in pompa magna dal sindaco Enzo Salera avrebbe determinato la reazione dell’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro. Ma si tratta di una reazione composta, ma che mette l’attuale primo cittadino con le spalle al muro dal punto di vista politico-finanziario.
Fumo negli occhi
«Devo constatare ancora una volta che le parole del sindaco Salera, oltre ad essere palesemente fuori controllo, – dice D’Alessandro – sono destinate a gettare fumo negli occhi dei cittadini di Cassino. Probabilmente i problemi legati soprattutto a nostro ospedale stanno facendo perdere la bussola al primo cittadino. Affermare che i conti del 2019 siano in ordine rispetto al 2018, con l’intento di far credere che siano tornati in ordine per l’attività svolta nell’anno, è solo un modo per mistificare la realtà, e soprattutto coprire il disastro economico creato con il predissesto del 2013-2015. Voluto proprio dall’attuale sindaco in qualità di ex assessore alle finanze».
I conti sono in ordine o no?
«Certo che i conti sono in ordine! E lo ringrazio di questa affermazione! – chiosa D’Alessandro – Ma la motivazione risiede nella dichiarazione di dissesto del 25 giugno 2018 grazie alla quale tutta la ingente e non copribile massa debitoria è stata consegnata all’organo straordinario di liquidazione, ovvero alla commissione ministeriale che dovrà gestire il debito pregresso della città di Cassino creatosi dagli albori fino al 31 dicembre 2018; perciò i conti sono in ordine dal 2019 in poi.
È impensabile che in un solo anno di bilancio si possa aver ridotto il disavanzo da €.11.874.619,97 milioni in negativo a €.290.791,17 in positivo. Orbene, tutto questo è accaduto semplicemente perché con la dichiarazione di dissesto il debito è sostanzialmente scomparso dal bilancio comunale, in attesa di essere gestito dalla commissione preposta».
Per Salera una grande sconfitta
«E quindi i conti sono tornati in ordine, – spiega ancora il’ex sindaco – ma questo merito ha un solo nome ed un solo cognome, che è quello del miglior assessore al bilancio che la città di Cassino abbia mai avuto e che mi onoro di aver avuto al mio fianco: il professor Ulderico Schimperna. Il quale ebbe il coraggio, tecnico e politico, di aiutare la mia amministrazione nel fare la scelta più importante per Cassino degli ultimi 50 anni. Ovvero ripartire daccapo. Una nuova ricostruzione. Ripartire da zero con in cassa i soldi risparmiati e con in itinere tutti i finanziamenti ottenuti per oltre 15 milioni di euro. Capisco che da un punto di vista politico e professionale per l’attuale sindaco questa sia una grande sconfitta della sua linea politica ed economica che va dal 2011 al 2015. Ma questo è, lo dimostrano i fatti, lo dimostrano i conti in ordine di certo non grazie a lui»
La continuità amministrativa
«Ricordiamo infatti che tutti i bilanci che sono stati approvati e che saranno approvati in futuro da questa amministrazione, derivano dall’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, redatto personalmente da me da Schimperna. E negli ultimi cinque mesi da chi sostituì Schimperna ovvero Aurora Rijtano. Con un grande lavoro fatto anche dal dirigente della ragioneria Monica Tallini.
Per cui la smetta Salera di attribuirsi come sempre meriti che non sono suoi. Ormai governa da più di un anno e non è riuscito a far nulla di suo se non prendere tutto il buono che c’era da chi lo ha preceduto nel principio della continuità amministrativa».
Un fendente diretto
Questa volta D’Alessandro alza il tiro. Perché solitamente in politica si cerca di colpire alle spalle, come successo a lui con le vicende che hanno, poi, consegnato la città al Partito Democratico. O si colpisce alle gambe. Nel tentativo di azzoppare l’avversario. Questa volta l’ex primo cittadino mira dritto al cuore. Ricorda alla città che, a suo avviso, la dichiarazione di dissesto non fu un atto scellerato ma, al contrario, ben ponderato.
Ed eleva la discussione perché attribuisce la maggior parte del merito ad una persona ed un professionista serio ed affermato, docente di scuola superiore amato dai suoi studenti, nonché tecnico valido che spazia il lungo in largo anche fuori provincia. Un professionista che gode della stima di un altro assessore alle finanze competente e capace come Riccardo Mastrangeli, che sta salvando il comune di Frosinone dalle gestioni decennali proprio dei sindaci dell’attuale Partito Democratico.
È un fendente diretto ed inevitabile che potrebbe non lasciare scampo.