Il progetto della stazione Tav nel Lazio Meridionale ormai al centro del dibattito politico della città di Cassino. I recenti fatti (Leggi Pigliacelli ai sindaci cassinate: “Lasciate ogni speranza” e leggi Chi ha apparecchiato la tavola a Pigliacelli) testimoniano che non è pervenuta, al momento, una presa di posizione chiara, netta e decisa da parte del Sindaco, Enzo Salera. Interviste estemporanee a parte: palesi forzature ed ennesime prove che in questa provincia tutti possono parlare di tutto. Sull’argomento è intervnuta Angela Abbatecola, portavoce cittadino di Fratelli d’Italia.
Il cerimoniere
“Ormai è arrivato il momento che ognuno faccia capire da che parte sta. – afferma – A cominciare dal sindaco Enzo Salera. Prontissimo a diventare il cerimoniere di corte di chi, dal nord ciociaro della Provincia, pensa di poter venire impunemente a dettare regole e condizioni al Cassinate“.
“Ci sono molti Sindaci – dice ancora Abbatecola – che in giornate come il 25 Aprile o il Primo Maggio sono velocissimi nel riesumare i fazzoletti rossi della Resistenza. Io chiedo a tutti i Sindaci di togliersi quei fazzoletti dal collo, per riprendere il ruolo che loro compete. Quello di essere protagonisti del rilancio del nostro Territorio e difensori dei nostri Comuni per riproporre la questione dell’identità del Lazio meridionale.
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L’anima in pace
“Trovo del tutto inaccettabile – chiosa ancora il portacvoce cittadino di FDI – che ci sia chi viene dal nord della Ciociaria, e convochi un drappello di sindaci comunicando con arroganza che il Lazio meridionale deve mettersi l’anima in pace in merito alla TAV. Trovo offensivo che ci venga a dire che dovremmo celebrare un inesistente trionfo per due misere fermate. Troverei umiliante che il maggiordomo politico di questo presunto signorotto sia stato il sindaco di Cassino. Perché sono certa che mai un vero Primo Cittadino della Città Martire avrebbe consentito, a casa sua, uno schiaffo del genere alla sua Comunità.
Per Angela Abbatecola il tempo della diplomazia è finito. “Salera – conclude – ci dica se vuole rispondere ai fazzoletti rossi del suo PD con i drappi azzurri e le nove stelle dorate di Cassino. Ci dica se la Consulta votata in Consiglio comunale era il suo ennesimo spot bugiardo. Ci dica se vuole il supporto, come ho suggerito, delle forze politiche, sociali, economiche, culturali e imprenditoriali della Città. Oppure se il suo debito politico con i comunisti post-sovietici è talmente grande, da rinnegare se stesso e perdere la sua Comunità. E ce lo dica in fretta. Nel frattempo, per non perdere tempo, ho interessato della questione il senatore Ruspandini (Commissione Trasporti del Senato), che si è immediatamente attivato“.