“Nel triste anniversario delle atomiche di Hiroshima e Nagasaki qualcuno ha voluto commemorare in questo modo criminale. A fuoco le montagne Ausoni”.
Con queste parole Edoardo Grossi ha voluto sottolineare, ancora una volta, una colonna di fumo che si scorge da lontano nei cieli del territorio.
Incendi, roghi di rifiuti, di erbacce. Sono continue le segnalazioni da parte dei cittadini, e sono sparse su tutto il territorio e nelle periferie. Arrivano in redazione, arrivano dai social, arrivano agli ambientalisti. In tanti vedono, in molti tacciono e volgono lo sguardo altrove.
“Buonasera Signor Grossi…
iniziano cosi le centinaia di segnalazioni che arrivano a tutte le ore da cittadini esasperati e che io giro prontamente alle forze dell’ordine ma molto spesso ottengo questa risposta ” SOLO LEI VEDE QUESTI ROGHI TOSSICI”
Ignorata, rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica e l’ambiente, con conseguenze che si estendono oltre le aree direttamente colpite. Queste pratiche illegali, che includono lo smaltimento di rifiuti tossici e la loro combustione, rilasciano nell’aria sostanze inquinanti dannose. I cittadini denunciano la mancanza di interventi tempestivi e l’assenza di controlli efficaci, chiedendo azioni concrete per prevenire e contrastare questo fenomeno. La combustione di rifiuti tossici produce fumi e polveri contenenti sostanze nocive, come diossine e metalli pesanti, che possono causare problemi respiratori, cardiovascolari e neurologici, oltre ad aumentare il rischio di cancro. L’esposizione prolungata a sostanze tossiche derivanti dai roghi può avere conseguenze gravi e durature sulla salute, soprattutto per bambini, anziani e persone con patologie preesistenti”.
Un fenomeno in costante aumento che si incrementa in determinati orari e nelle stagioni più calde. A volte l’indifferenza brucia più delle fiamme e quello che ne resta sono problemi di salute e inquinamento.
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