“Città femminile, comunità plurale”: dopo sei anni si chiude la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolte, a vario titolo, sette persone tra cui l’ex assessore ai Servizi Sociali del Comune di Cassino Benedetto Leone e l’ex vice sindaco Carmelo Palombo.
Carmelo Palombo e il funzionario Pasquale Matera avevano chiesto il rito abbreviato e tre anni fa erano stati scagionati da ogni accusa: il fatto non sussiste.
Con sentenza del Giudice Gioia, si è chiusa la vicenda per tutti gli altri soggetti coinvolti. Lorenzo Norcia, Valente Raffaele, Mariarosaria Golino, Benedetto Leone e Sara D’ Aliesio. Due erano i capi di imputazione suddivisi in A e B. Al capo A coinvolti tutti gli imputati al capo B solo Valente e Golino, entrambi difesi dall’avvocato Giorgio Cernesi, che sono stati assolti perché il “fatto non sussiste”. Mentre per il capo A l’assoluzione per tutti è per “non aver commesso il fatto”.
Secondo l’accusa il progetto era stato “costruito” su misura per favorire l’impresa “Format”, gestita dai coniugi Valente-Golino. Il pm Mattei aveva chiesto per tutti gli imputati del capo A l’assoluzione. Per la Golino, difesa dall’avvocato Giorgio Cernesi, invece, era stata richiesta la condanna. Anche per lei però è arrivata l’assoluzione.
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