Corruzione Tfa: “La luna viola”, il costo dei sogni e un sistema che affonda le radici nella società

3 MIN

Indiscrezioni, pettegolezzi, aneddoti che si susseguono nei corridoi, tra gli uffici, davanti ai bar e nei supermercati. Quello che ha portato alla luce l’indagine “Luna Viola” delle Fiamme Gialle, ha dato di che parlare ai cassinati.

Un sistema che vedrebbe dietro ingenti pagamenti, promesse e certezze di arrivare a fine percorso raggiungendo il traguardo. Questo sarebbe emerso dalle ricostruzioni delle forze dell’ordine. Domande anticipate, quesiti e argomenti conosciuti in anticipo. Rate per saldare la promessa di un posto di lavoro, eh si perché alla fine tutto è lì. Si torna tutti alla filosofia ben spiegata dal buon Checco Zalone e per un posto fisso, per riuscire a entrare nel calderone c’è chi è disposto a tutto, a indebitarsi, a investire, a seguire strade poco regolari. La “quaglia di Liuzzi” non è più sufficiente. E questa è una storia vecchia come il mondo. Quello che lascia sconfortati, sempre, è sapere che ci sono persone e sistemi pronti a fagocitare le persone disposte a trasgredire, quelle disperate, quelle pronte a fare di tutto pur di raggiungere quella che pensano essere una sicurezza.

La città è divisa, volti noti quelli finiti nel terremoto, molti continuano a parlare di brave persone, altri invece preferiscono tacere, alcuni più arditi si lasciano andare a commenti duri e senza troppi preamboli. Perché come è noto sono tutti togati al bisogno, tutti giustizialisti. Ma se il vento dovesse cambiare direzione eccoli lì, tutti garantisti della prima ora.

Ma a mettere ordine ci penserà la magistratura, ci penseranno i documenti e il lavoro delle forze dell’ordine. Cosa rimane di tutto questo? Rimane una notizia di cronaca che scrive una pagina poco edificante, rimane l’amaro in bocca di chi ha creduto in un sistema – quello regolare – pensando che lo studio e l’impegno sarebbero bastati, rimangono quelle sensazioni di rabbia e indignazione delle famiglie dei bambini e dei ragazzi che potrebbero trovarsi a fare i conti con insegnanti non proprio competenti. Eh sì perché ci sono anche loro, il fine ultimo. I bambini e gli studenti per i quali in migliaia hanno fatto i corsi e i concorsi, per loro che, ancora una volta come se non bastasse la quotidianità, diventano ombre marginali pur essendo i più vulnerabili e quelli ad aver bisogno di maggiori tutele. E in tanti si chiedono quale sarà il percorso che gli altri partecipanti potrebbero seguire. Cosa potrebbe accadere se ci fossero più ricorsi, magari una class action? Eppure nella mischia ci sono stati molti studenti che hanno affrontato il percorso sulla “retta via” e che lavorano con impegno e dedizione dopo anni di sacrifici. Loro, che in questi giorni si stanno “difendendo” in particolare sui social, mettendo al riparo le loro preparazioni accademiche e le difficili prove sostenute con profondo impegno, anche riportando qualche brutto risultato e facendo i conti con ostacoli e rallentamenti.

A parte i giudizi e le sentenze già emanate dal tribunale del popolo, che pure ha diritto di esprimersi su ciò che accade, ma che fin troppo spesso ha mille facce e si lascia andare a ogni folata di vento, ci sono mille altre questioni che si intravedono all’orizzonte. E più che luna viola sembra che in cielo spunti una luna…nera.

La cosa certa è che le persone coinvolte saranno ascoltate in questi giorni, ognuno di loro sceglierà e valuterà come agire nelle sedi preposte. L’altra cosa certa è che la fiducia nel sistema fa registrare altre crepe e anche profonde. Un certo modo di agire, di accettare determinate dinamiche chiudendo le questioni con un laconico “è sempre stato così!”, o anche espressioni che in questi giorni sono state snocciolate al vento ” Hanno scoperto l’acqua calda! Tanto non cambierà niente! Finirà tutto nel dimenticatoio”, lascia molto da pensare sulla reale scala di valori su cui si basa la nostra società, piuttosto propensa ad accettare e a “sottomettersi” che a contrastare per un cambiamento.

E il tempo scorre, i cicli passano, dietro le porte si stringono mani e si fanno accordi, per le strade, nelle aule, nei corridoi qualcuno passa le ore a capo chinato per studiare, sperando e sognando, altri a pontificare dando consigli non richiesti e sparando sentenze, altri ancora scaldano sedie di bar e panchine del centro. Ognuno con la sua verità, con la sua filosofia di vita.

E luna per luna, dopo la luna viola e la luna nera che si intravede all’orizzonte, si sentono nell’aria melodie antiche che ci raccontano di una luna rossa….

“vaco distrattamente abbandunato, l’uocchie sotto ‘o cappiello annascunnute mane ‘int’a sacca e bavero alzato, vaco fiscann’a e stelle ca so’ asciute.
E ‘a luna rossa me parla ‘e te io le domando si aspiette a me e me risponne si ‘o vvuo’ sape’ cca’ nun ce sta nisciuna”

Clicca qui per leggere ulteriori notizie

Lascia un commento