Sversamenti sospetti nel Gari, già nei giorni scorsi l’Ansmi aveva evidenziato dei liquidi grigiastri che fuoriuscivano da uno scarico direttamente nelle acque del Gari. Nei giorni seguenti poi il liquido è diventato giallo e alcuni movimenti in corso nel cantiere della villa comunale hanno destato particolare preoccupazione. Ed è proprio Edoardo Grossi dell’Ansmi a spiegare: ” I Carabinieri al cantiere della Villa comunale. Accertamenti in corso (8 gennaio). Un presunto inquinamento ambientale ha fatto scattare l’allarme ha richiesto ulteriori verifiche. Lavavano una betoniera di cemento (e vernice gialla) sulle sponde del fiume Gari e si è reso necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine.
L’operazione di lavaggio determina uno scarico: ma i reflui liquidi così originati, non venendo raccolti da un apposito e stabile sistema di collettamento verso un determinato ricettore, divengono a tutti gli effetti rifiuti liquidi. Per questi ultimi non esistono norme tecniche specifiche, ma per ovvi principi di analogia con altri tipi di rifiuti liquidi, per il principio di precauzione, non è minimamente ammissibile lasciare che si secchino come fanghi per poi essere raccolti: I rifiuti liquidi devono essere raccolti in recipienti per evitare dispersioni nel suolo e nel reticolo superficiale e prelevati e trasportati con automezzi aventi idonee caratteristiche. Il solo buon senso suggerisce che qualsiasi liquido non confinato fluisce secondo il gradiente geodetico verso quote inferiori, e che può infiltrarsi nel sottosuolo permeabile andando a compromettere la qualità delle acque sotterranee”.
Alta l’attenzione sul cantiere nel polmone verde della città martire, diverse le attività sospette che hanno destato l’interesse e richiesto l’intervento degli ambientalisti.
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