L’ultimo addio a Luisa, un sorriso inconfondibile che non sarà mai dimenticato

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Sai chi è morto? La classica frase che io ricordo pronunciata da nonna e dalle sue amiche. Nel tempo questa frase ha scavalcato le generazioni. E sono sempre più giovani a pronunciarla. Perché a morire sono persone, uomini e donne, sempre più giovani. La morte sembra essersi adeguata ai tempi che corrono e porta via anime belle, gioiose, forti e tenaci. Quando ieri ho sentito ancora una volta pronunciare quella frase, con garbo e quasi terrore ho chiesto.

Luisa aveva la mia età, un sorriso da far svenire e un entusiasmo contagioso. Lei con la sua dolce metà, il loro modo di vedere il mondo e di descriverlo con tratti più o meno decisi in progetti lungimiranti, raccontavano la parte buona, la meglio gioventù. Impossibile vederli con sguardi tristi e musi lunghi, sempre entrambi sorridenti, sempre pronti alla chiacchiera. Anche di fronte alla malattia, anche di fronte alla contingenza di questa vita così ingiusta. Luisa era stata “adottata” da questa nostra amata e contrastata terra. Aurelio, suo sposo, però è un volto noto e in tanti lo conoscono. In parte questa generazione è cresciuta insieme, nonostante qualche anno di differenza, nonostante le scuole di provenienza fossero distanti e nonostante le strade prese poi per le scelte universitarie. Un tempo la piazza era una cosa diversa, un luogo popolato da musicisti e “metallari”, da sportivi e da narratori, da ballerine e filosofi. Tutti insieme a condividere lo stesso cielo stellato. E anche a distanza di decenni, di acqua fuggita sotto i ponti, quei ragazzi si ritrovano nei ricordi, sempre sui “gradoni” delle calde serate estive. Quella generazione che tanto avrebbe voluto migliorare il mondo sta pagando un destino crudele.

Luisa si è spenta, non senza lottare, non abbandonando il suo sorriso, non senza cancellare i suoi sogni e i suoi desideri. Questo è il suo immenso tesoro lasciato ad Aurelio.

Luisa si è spenta nella sua casa, quella che l’ha accolta e abbracciata, quella di Angelo Tomasso, suo suocero, quella che l’ha vista fiorire, combattere, non demordere e guardare al futuro. Sempre e comunque.

Oggi il doloroso ultimo addio nella chiesa di San Giovanni. Luisa si è spenta, mai si spegnerà la sua luce e le sue idee vivranno per sempre in Aurelio che saprà farne tesoro e dare loro vita.

E se dovessi proprio immaginare Luisa andar via, la immaginerei camminare leggera sulle note degli Air, quelle calde di Moon Safari, verso un luogo verde e luminoso.

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