Una giornata importante per Cassino che ha ricordato i terribili momenti che 80 anni fa videro la violenza inaudita della guerra lasciare di Cassino solo macerie e devastazione. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato alla folla presente.
Il monito del Presidente Mattarella
“In questa terra avvennero scontri tra i più cruenti e devastanti. E mentre un sentimento di pietà si leva verso i morti, verso le vittime civili, non può che sorgere, al contempo, un moto di ripulsa da parte di tutte le coscienze per la distruzione di un territorio e delle sue risorse, per l’annientamento delle famiglie che lo abitavano, nel perseguimento della cieca logica della guerra, quella della volontà di ridurre al nulla del nemico, senza nessun rispetto per le vittime innocenti. Lutti e sofferenze pagate in larga misura dalla incolpevole popolazione civile, a partire da quel funesto bombardamento del 15 febbraio contro l’Abbazia, nella quale, con i monaci, perirono famiglie sfollate, tante persone che vi si erano rifugiate contando sull’immunità di un edificio religioso, espressione di alta cultura universalmente conosciuto. Ma la guerra non sa arrestarsi sulla soglia della barbarie”.
“A quella comunità così duramente colpita, a quelle donne e a quegli uomini contro cui la furia bellica si manifestò in tutta la sua disumanità, la Repubblica esprime oggi affetto e rimpianto e, nel ricordo, si inchina alla loro memoria. Rende omaggio a un eroismo silenzioso nel tempo della sofferenza, e alla loro orgogliosa volontà di far riprendere la vita in quello che era divenuto un campo di rovine. Ricordiamo come un gesto eroico quello di trovare dentro di sé le risorse per porre mano immediatamente alla ricostruzione“
“Cassino martire. Ma Cassino anche protagonista, straordinaria testimone di questa risalita dall’abisso. Un abisso che inghiottì anche migliaia di giovani di altri Paesi che morirono combattendo contro gli oppressori dell’Italia e che ricordiamo con commozione e con riconoscenza. La strada della libertà è stata segnata dal sacrificio e dal coraggio degli uomini che combatterono coraggiosamente – e tanti vi persero la vita – in questi territori, prendendo parte alla lotta di Liberazione, per far sì che prevalesse la pace nel Continente dilaniato da nazionalismi e da conflitti e che non avessero a soccombere le ragioni dei diritti delle persone e dei popoli. Quello che l’Italia ha compiuto in Europa in questi decenni è un cammino straordinario di pace e di solidarietà, abbracciando i valori dell’unità del nostro popolo, della democrazia, dell’uguaglianza, della giustizia sociale“.
L’appello
“Sono mesi – ormai anni – amari quelli che stiamo attraversando. Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre. Ai confini d’Europa, invece, anzi dobbiamo dire dentro il suo spazio di vita, guerre terribili stanno spargendo altro sangue e distruggendo ogni remora posta a tutela della dignità degli esseri umani. Bisogna interrompere il ciclo drammatico di terrorismo, di violenza, di sopraffazione, che si autoalimenta e che vorrebbe perpetuarsi. Questo è l’impegno della Repubblica Italiana.
Far memoria di una tragedia, una battaglia così sanguinosa, come quella di Cassino – che ha inciso nelle carni e nelle coscienze del nostro popolo e di popoli divenuti nostri fratelli – è anche un richiamo a far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, a riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato in sede internazionale, della dignità riconosciuta a ogni comunità.
Cassino esprime un ricordo doloroso di quanto la guerra possa essere devastante e distruttiva, ma è anche un monito a non dimenticare mai le conseguenze dell’odio, del cinismo, della volontà di potenza che si manifesta a più riprese nel mondo.
Cassino città martire. Cassino città della pace. Questo il messaggio forte, intenso, che da qui viene oggi.
È questo il traguardo a cui ambire. È questa la natura dell’Europa, la sua vocazione, la sua identità.
È questa la lezione che dobbiamo tenere viva, custodire, trasmettere sempre, costantemente”.
Le parole del sindaco Salera
“A distanza di 80 anni da quella tragica pagina della Storia che ebbe come protagonisti Cassino, la sua popolazione e gli eserciti provenienti da tutto il mondo, ci troviamo qui oggi, signor Presidente, in una città viva, che ha saputo rinnovarsi, guardando al presente e al futuro, senza mai distogliere lo sguardo da quella ferita, insanabile, impressa sui volti e sulle anime dei padri, delle madri e dei giovani di allora che vissero in prima persona l’immane tragedia della guerra.
Una straordinaria comunità locale solidale ed accogliente arricchisce oggi una città aperta verso il mondo ma che resta sempre a misura d’uomo: una città dove le famiglie, i giovani, gli studenti (tanti anche stranieri di oltre 50 paesi) della nostra Università, trovano nuovi spazi di socialità, di formazione, di cultura e condivisione. Luoghi dove si alimentano le più sane energie di un territorio di cui da sempre Cassino è riferimento istituzionale, economico, civico e culturale.
Questo è oggi possibile grazie a quello spirito di servizio dal quale ci lasciamo ispirare, da amministratori e prim’ancora da cassinati. La nostra è una città emblema del martirio compiuto per la libertà. Ma, al contempo, è conosciuta, grazie al lavoro di riconciliazione tra nazioni svolto dopo il conflitto, come un tangibile simbolo di pace. Quella pace tra popoli e culture necessaria, indispensabile, oggi più di ieri.