Sulle vicende giudiziarie che hanno visto protagonisti il sindaco, un consigliere comunale e due cittadini di San Vittore del Lazio interviene Vittorio Marcone, consigliere comunale. Questo il suo comunicato. “Spiace constatare che un Sindaco provi gioia per una sentenza di condanna in primo grado di due suoi cittadini, sentenza che peraltro non rappresenta un provvedimento definitivo. Anche chi non è avvocato, infatti, è a conoscenza che la giustizia in Italia non solo prevede l’appello, ma che fino a sentenza passata in giudicato si è innocenti. Forse la gioia deriva dal fatto che i condannati (in primo grado) siano parenti di un Consigliere comunale, all’ epoca dei fatti 2017, eletto proprio nella Sua lista e poi passato all’opposizione. Probabilmente proprio yes man non lo è stato con Lei… Un Sindaco dovrebbe essere garantista, soprattutto quando si è sotto la lente della magistratura e invece sente il bisogno di muovere le coscienze …la notizia non sono i condannati ma a chi sono parenti. Ma la responsabilità penale non è più personale? Allora bisogna allargare la responsabilità politica ai parenti fino a che grado? Non è una questione di chi si erge a paladino della giustizia, ma di stile, di etica e di buona educazione politica, indipendentemente dal titolo di studio che si possiede. Pertanto è fondamentale come ci si pone nei confronti della collettività e senza voler alterare ad ogni costo la verità”.
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