Da 30 anni è il volto di Libera, l’associazione antimafia di riferimento sul territorio nazionale. Pioniere della lotta alle tossicodipendenze e all’Aids e delle battaglie per il reinserimento sociale dei detenuti, è soprattutto l’uomo-simbolo della legge che consente di destinare a finalità sociali, i beni confiscati alla criminalità.
E nessun luogo, a Cassino, poteva accogliere meglio Don Luigi Ciotti, se non il Palazzo della Cultura: l’immobile confiscato di Corso della Repubblica 271 che in due anni è divenuto, per Cassino e per il territorio tutto, un irrinunciabile luogo di socialità, condivisione e promozione culturale.
Uno spazio restituito alla comunità, che aprirà le porte, venerdì 16 febbraio, alle ore 17,30, a Don Ciotti, “padre” della legge 109 del 1996 che completò il quadro normativo della Rognoni-La Torre: una norma approvata nell’82, dopo l’uccisione del segretario del PCI siciliano che per primo condusse una battaglia per le confische dei beni ai mafiosi.
Don Ciotti visiterà la struttura ed incontrerà le associazioni locali che la gestiscono e la cittadinanza. A seguire, dalle ore 18:00, parteciperà ad un incontro, nell’ambito dell’iniziativa “Contro tutte le mafie” organizzata nella sala Pier Carlo Restagno del Municipio, con il sindaco Enzo Salera, l’assessore alla Cultura Danilo Grossi, l’assessore alla Coesione Sociale Luigi Maccaro, ospiti istituzionali ed attivisti locali di Libera e delle altre realtà associative, cassinati e non.
“La presenza di Don Ciotti a questa iniziativa è motivo di grande orgoglio – ha spiegato Enzo Salera – sia da amministratori comunali ma, soprattutto, da cittadini. Siamo davvero felici di ospitare in un luogo-simbolo come il Palazzo della Cultura, una personalità che ha lasciato il segno nella storia dell’associazionismo italiano e nella lotta della società civile alla criminalità, promotore di battaglie per ultimi ed emarginati, tra le più nobili e significative, condotte negli ultimi 50 anni”.
”A Don Ciotti dobbiamo il lavoro, immenso, fondamentale, di propulsore di quel movimento spontaneo che dopo le stragi di mafia dei primi anni ’90, portò dapprima alla petizione nazionale, poi alla legge sul riutilizzo a scopi sociali dei beni confiscati alle mafie di cui l’associazione Libera è riferimento nazionale – ha ricordato l’assessore Grossi -. Ma non dobbiamo dimenticare quanto fatto per contrastare il dilagare delle droghe con il “Gruppo Abele”, nel lontano 1966, e con le prime comunità negli anni ’70. Battaglie a cui seguiranno quelle per il diritto al reinserimento sociale dei detenuti ed il contrasto alla criminalità organizzata, che segnarono il suo impegno a partire dagli anni ’80. Una figura di riferimento per tutti noi, che il prossimo 21 marzo sarà in prima linea nella grande manifestazione in memoria delle vittime di mafia organizzata da Libera a Roma. Una iniziativa che vedrà la partecipazione anche di rappresentanti della nostra amministrazione comunale, certi che l’impegno politico e quello contro la criminalità, debba essere assolutamente inscindibile”.
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