Una storia accaduta in questi giorni a una coppia di neogenitori della città martire. L’ultima bolletta idrica ricevuta dai due sposini aveva scadenza a fine novembre. Proprio in quelle settimane però una bella notizia è arrivata a portare gioia in famiglia. L’arrivo della loro primogenita. Comprensibile qualche piccola svista. Ma, neanche a dirlo, il sollecito è arrivato senza farsi troppo attendere, tra Natale e Capodanno. Giorni “noti” per essere i migliori per girare per uffici o trascorrere tempo in attesa di operatori telefonici e call center. Soprattutto con una neonata di pochi giorni a cui pensare. Ma dopo Capodanno subito il ragazzo si è messo al telefono. I diversi tentativi sono andati male, la linea è caduta e le attese protratte non si sono “incastrate” con le tempistiche dell’attività di lavoro. Sì, perché per pagare le bollette e provvedere a una figlia bisogna anche lavorare. Il giovane si era ripromesso di recarsi direttamente in ufficio per accettare la proposta arrivata nel sollecito, quella di poter pagare in tre rate la cifra. Una cifra che, tra l’altro, non ha ritenuto neanche troppo esosa, non era questa la questione. Ma che avrebbe pagato volentieri in tre rate viste le nuove spese a cui far fronte e vista l’offerta arrivata direttamente dalla società. Ma non ne ha avuto il tempo perché, approfittando di un pomeriggio assolato, è andato a fare due passi con la piccola nella carrozzina e ha trovato una amara sorpresa. Scendendo ha notato nel cortile, in pieno centro a Cassino, un operaio trafficare con attrezzi vicino ai contatori, ma alla richiesta delle motivazioni della sua presenza l’addetto avrebbe riposto che si stava occupando di contatori di utenze commerciali e non domestiche. Il tempo di fare due passi, poi il celere rientro per un piccolo problema di pannolino. La famiglia è rincasata e ha trovato una brutta sorpresa.
Rubinetti a secco in tutto l’appartamento. Quando il ragazzo è sceso ha visto i sigilli al contatore. Ha chiamato immediatamente il numero verde, ha atteso per diverso tempo, e ha chiesto spiegazioni. Dall’altro capo del telefono gli è stato detto che l’utenza sarebbe stata riattaccata solo a fronte del pagamento della bolletta in una sola rata e in tempi ristretti. Il cittadino si è notevolmente adirato, evidenziando la presenza della neonata in casa e il disagio al quale la piccola e i genitori avrebbero dovuto far fronte. Dopo aver pagato immediatamente la bolletta, cosa che non aveva mai rappresentato un problema per i due giovani, pagatori modello, ma che era sfuggita per problemi contingenti, la coppia ha dovuto aspettare ancora altre ore prima del riallaccio del servizio.
“Ci sono persone che non pagano per mesi, anni, ma a loro nessuno stacca l’acqua. Capirei se ci fossero stati anni di solleciti, se fossimo stati dei cattivi pagatori. Ma non mi pare di riscontrare né le tempistiche né le condizioni necessarie per procedere con il distacco in maniera così repentina, senza neanche diminuire il flusso. Una pratica che credo sia propedeutica al distacco”. Senza parole e molto amareggiato il giovane cassinate. Che ora sta anche valutando se tutelarsi in qualche modo per quanto accaduto.
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