di Fabio Marino.
Si dice che ai tempi delle Real Marina Borbonica esistesse un ordine preciso, affinché l’equipaggio desse l’impressione di essere affaccendato, mentre in realtà non facevano nulla: si tratta del famosissimo “Facit’ ammuina!”. Niente di strano, dunque, se nel solco della tradizione borbonica del Cassinate ci siano personaggi (da noti, a poco noti, a per nulla conosciuti) che si dedicano all’ultimo grido fra i giochini dell’estate: la versione in salsa nostrana di “Sim City”, e giocando a fare i sindaci, l’hanno chamato “Primarie”.
Come Mussolini
Inoltre, essendo (alcuni, non tutti) di una Destra assai annacquata si sono ispirati a Mussolini. Come tutti sanno, quest’uomo, per impressionare Hitler, faceva spostare gli aerei da una città all’altra, così da dare l’impressione di averne migliaia. In realtà, avendone sì e no 100, facendoli sfilare dieci volte sembrava che ne avesse mille. Mi sembra esattamente quello che l’autoproclamato “Comitato per le Primarie” sta facendo. I protagonisti sono sempre i medesimi; si impegnano a lodarsi a vicenda; straparlano di “massiccia partecipazione popolare”, ma di Cittadini neanche l’ombra.
L’ordine dei fattori
Aggiungo che ricorrono volentieri ad artifici aritmetici, dimostrando però di non conoscerli. Un bravo alunno di terza elementare, infatti, sa che invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. I protagonisti de tormentone estivo, invece, forse pensano che se nel primo atto si siedono fra il pubblico e nel secondo sul tavolo dei relatori avvenga il miracolo politico della moltiplicazione dei voti e dell’interesse. Diciamo subito che apprezzo l’atto di fede, anche se l’ultimo miracolo agostano di cui sono a conoscenza è il fenomeno legato alla Madonna della Neve, avvenuto il 5 agosto del 358.
Non per motivi elettorali: purtroppo, ognuno di noi resta se stesso indipendentemente dal lato della barricata. Le elezioni non si vincono con i miracoli, ma con le idee, prima ancora che con gli uomini. E di idee-guida ne abbiamo viste poche, ma ben confuse. Ora, se uno vuole vincere può provare a fare come il Paris Saint Germain: acquista Messi, Neymar, Ibrahimovic, Mbappè. Poi però non sa farli giocare, e al massimo vince il campionato francese o quello rionale.
Il punto
Io credo che il punto sia questo: per vincere basta mettere tutti dentro, è evidente. Esiste però dopo la vittoria il governo, e “tutti dentro” è inaccettabile. Possibile che certo “centrodestra” si senta così debole, così poco fiducioso, da dover ricorrere all’apporto di soggetti di estrazione comunista, qualunquista, grillina e piddina? Io per primo riconosco la necessità di un allargamento del consenso. Ma al centro, non verso elementi per definizione distanti dal pensiero e dai valori del Centrodestra.
Ricordo chiaramente che, già molti anni fa, Giorgia Meloni fu netta: “Mai con il PD, mai con i 5S”. Questa resta la Stella Polare. Le sue intuizioni hanno ridato vita a un Centrodestra agonizzante, ed è inspiegabile questa testarda fuga in avanti di alcuni soggetti. Mai sordi al richiamo della foresta e del padrone del vapore.
Allarghiamo il recinto
Allarghiamo dunque il recinto, cominciando da soggetti politici come -ad esempio- Italexit e l’area di Centro. Ma sia charo che, Primarie o no, non ci può né deve essere spazio per chi predica valori e concetti incompatibili con il mondo della Destra. Spero, per natura, in un ravvedimento operoso di tutti gli Amici: l’avversario è Salera con i suoi soviet. Continuando così, i pozzi nostri resteranno avvelenati, e non sarebbe saggio.