A pochi mesi dalle consultazioni che riguarderanno la nostra città, il dibattito (per il vero ancora sottotono) verte sull’invocazione delle primarie per l’individuazione del candidato Sindaco da contrapporre alla coalizione avversaria che vedrà, presumibilmente, l’attuale Sindaco ancora candidato.
Il primo dato da cui partire, a mio modesto parere, attiene alla potenziale incapacità allo stato, della coalizione di centrodestra, di convergere su un candidato di partito che possa mettere tutti d’accordo e a cui affidare le sorti della campagna elettorale. Logiche di partito, interessi diversi, differenti opinioni sul profilo del candidato “di partito” ideale, rischiano di impantanare la coalizione alla ricerca di una convergenza che, se non sentitamente e seriamente condivisa, sarà più illusoria che reale. Occorre invece trovare al più presto la “quadra” perché il prossimo autunno arriva e non può trovarci impreparati.
Le Primarie
Ecco perché, a mio modesto parere, la proposta di individuare il candidato attraverso l’istituto delle primarie della città, come sono state definite, appare non solo attuale ma meritevole di considerazione e, anzi, da perseguire senza indugio.
Nessuno, infatti, credo possa dubitare della necessità di individuare un candidato forte ed autorevole e questo profilo, oggi, non può che venire fuori dalle primarie.
Un candidato vincente alle primarie, infatti, è munito di quella forza che deriva dall’aver vinto un processo selettivo frutto della partecipazione corale e massiccia della platea elettorale cittadina, certamente molto più ampia di quella scaturita da una decisione partitica.
Scelte anacronistiche
È infatti innegabile che, al giorno d’oggi, le scelte che derivano dai partiti (per quanto legittime) appaiono sempre più anacronistiche e lontane dal comune sentire della gente laddove, affrontate con la serietà e l’attenzione che non il caso impone, le primarie allargate per l’individuazione del candidato offrono la possibilità di compiere una scelta consapevole e, soprattutto, frutto di un riconoscimento del quale non può non tenersi conto.
Solo se ci si crede veramente
E’ evidente che tutto questo non avviene certamente “a costo zero”. Le primarie possono avere un senso solo se ci si crede veramente e si è disposti non solo ad accettarne l’esito ma anche ad essere conseguenziali in termini di impegno e partecipazione.
Io credo che, oggi, siamo pronti per affidare le sorti della coalizione ad un candidato forte e investito della legittimazione di una platea più ampia di quella nascente da una decisione sofferta e forse nemmeno condivisa, e più vicina al comune sentire.
Aurora Rijtano
Già Assessore al BIlancio