“C’è un disagio che accomuna quasi tutti i cittadini della provincia di Frosinone e in questo caso quelli che vivono nel cassinate: quello delle liste d’attesa per essere sottoposti a visite ambulatoriali pubbliche. Non c’è struttura che non debba fronteggiare l’emergenza sanità. Uno studio approfondito di CittadinanzAttiva a evidenziato che il 36% dei cittadini residenti nella provincia di Frosinone hanno difficoltà a prenotare visite mediche anche di una certa importanza. E lì dove si riesce finalmente ad ottenere un appuntamento è obbligatoria l’attesa di mesi, perché spesso l’esame viene fissato a distanza di tempo dalla presentazione della richiesta”.questo il quaro offerto da Di Mambro.
L’analisi
“Eppure a sentire molti utenti, gli ambulatori sono vuoti, e molto spesso le attese all’esterno sono fatte in solitudine con il paziente costretto ad adeguarsi ai tempi ed alla volontà dei medici. Una vera e propria ‘malattia cronica’ quindi quella che affligge le Asl del Lazio e che secondo uno studio della Fimmg Roma vede coinvolte il 91% delle strutture che spesso non rispettano gli appuntamenti. Sono anni che porto avanti questa mia personale battaglia: perché conosco le dinamiche e perché io stesso sto affrontando una grave malattia che mi porta a sottopormi a controlli continui”.
Le possibili soluzioni
“Cosa si può fare per poter snellire queste lunghe file di attesa e soprattutto adeguare gli appuntamenti alle patologie che affliggono gli utenti? Come prima soluzione sarebbe opportuno incremento del personale sanitario, specializzato proprio nello svolgimento di analisi e visite mediche e poi l’ampliamento di organico per quanto riguarda l’intramoenia. Non meno importante sarebbe il potenziamento dei CUP che servirebbe a rendere più agevole la prenotazione da parte di chi molto spesso essendo anziano e solo non è in grado di poter fronteggiare una trafila o avere dimestichezza con i vari numeri verdi. Prendiamo come esempio le strutture sanitarie di Frosinone, Sora e Cassino, che hanno un bacino di utenza vastissimo e soprattutto composto da persone che superano i 70 anni di età. Si tratta di una fascia di utenti che molto spesso deve combattere non solo con il lassismo e inefficienza del personale medico ma anche e soprattutto con la mancata assistenza. Parliamo di persone che di sovente non sono in grado di deambulare e che sono costrette ad estenuanti ore di attesa su una panchina senza avere una corsia preferenziale”.
Una “corsia” dedicata ai più fragili
“Sarebbe opportuno proprio instaurare un orario riservato solo esclusivamente a chi a determinate patologie e rientra in una determinata fascia d’età per evitare quindi non solo l’affollamento e quindi rischio di eventuali contagi ma anche di abbattere così dei disagi psicologici che molto spesso portano i pazienti a evitare la visita medica. Il neo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, tra i punti di programma a cui ha dato la priorità assoluta, ha inserito anche l’abbattimento delle file d’attesa. Ha garantito che in 100 giorni ci sarà un radicale cambiamento. E io sono pronto a sostenerlo per ciò che concerne la provincia di Frosinone e soprattutto Cassino”.
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