C’era una filastrocca che recitava “Piazza, bella piazza ci passò una lepre pazza, uno lo cucinò, uno se lo mangiò, uno lo divorò, uno lo torturò, uno lo scorticò, uno lo stritolò, uno lo impiccò e del mignolino ch’era il più piccino più niente restò”.
A furia di parlare di piazze in questa città forse ci si sta dimenticando di strade e marciapiedi. La bellezza “alberga” in centro, grandi professionisti, illustri accademici e filosofi della vita pontificano dall’alto delle loro vaste esperienze. Gente che invitiamo a percorrere le “bellezze” di tutte le strade della città, non solo di alcune aree per cui nutrono un così spassionato interesse.
Accade così che, per l’ennesima volta nel giro di pochi mesi, una donna sia caduta e si sia ferita. Questa volta alla gamba e al polso. Una donna che non stava facendo altro che andare a fare un po’ di spesa in un giorno come tanti, lontano dai grandi progetti e dai grandi finanziamenti. Con la speranza di risparmiare qualche euro con l’operazione bis. Ma sulla strada qualcosa è andato storto, di nuovo, ed è caduta rovinosamente a terra, su un marciapiede devastato da tanto di quel tempo. Segnalato più e più volte. Dove solo pochi mesi fa era caduta e si era ferita una bambina di circa 8 anni.
La donna è caduta, riportando diverse ferite alle gambe e un bel taglio al polso, unico “schermo” a disposizione per evitare di sfregiarsi il volto contro uno spuntone di ferro fuoriuscito dalla pavimentazione. A prestare soccorso alla donna residenti e passanti. Sdegno e rabbia di tutti. La donna ha chiamato un familiare che è arrivato a prenderla per portarla dal medico per una valutazione delle ferite.
Tra un rimpasto e l’altro, tra una passerella e una riunione, tra una lectio magistralis “gratuita” sulla vastità di un progetto per un centro che continua a offrire solo motivo di polemica e disgregazione, qualcuno ricordi che esiste una città intera.
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