Cassino celebra la Giornata della Memoria

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Si è tenuta al Teatro manzoni questa mattina una manifestazione organizzata per gli studenti in occasione della Giornata della Memoria. Presente il sindaco Salera he è intervenuto parlando ai ragazzi.

“La giornata della memoria è stata istituita, ricordiamolo, nel 2000. Ed è solo da 23 anni che ci si riunisce per ricordare e per riflettere su cosa l’Olocausto, la Shoah sono stati. Se trasformassimo questo appuntamento in un esercizio retorico, quasi imposto, una data sul calendario come tante altre, essa non avrebbe alcun senso.

Certo, siamo consapevoli che c’è il timore dell’assuefazione nel susseguirsi di tali cerimonie, che potrebbe portarci a partecipare a manifestazioni dovute ma non sentite. La volontà di rimuovere il passato, infatti, è sempre in agguato. Talvolta ci potremmo sorprendere a dire a noi stessi che già conosciamo quello che è stato, ciò che è successo, che bisogna voltare pagina, occuparci di altro.

Ciò è sbagliato, perché senza memoria non c’è giustizia e così i torti rischiano di sovrapporsi alle ragioni, cancellandole.

Queste iniziative sono invece un segno di speranza civica. Anche in questo nostro teatro comunale Manzoni, oggi, come in tante altre parti, assistiamo allo sbocciare di tante maturità giovanili: voi ragazzi siete come dei fiori bellissimi che non meritano di vivere nel deserto dei sentimenti.

Ricordiamo ciò che avvenne nel 1938 in Italia con la vergogna delle leggi razziali, quando tanti ragazzi, studenti come voi, furono costretti, da un giorno all’altro, ad abbandonare forzatamente le scuole; giovani cui fu negato il diritto all’istruzione, a costruirsi un futuro. Immaginiamo quanto questo abbia potuto ferire, nel profondo, quei ragazzi per la sola “colpa” di essere ebrei. Per tacere di quelli che trovarono la morte nei lager nazisti.

“La memoria è come un giardino” ci ha ricordato un grande intellettuale. Quindi va curata, altrimenti si ricoprirà di erbacce ed i fiori dei giusti scompariranno, divorati.

Quei fiori sono le persone, che hanno lottato anche per la nostra libertà o hanno pagato con la vita il prezzo delle scelte folli dei potenti del tempo.

Ciò che noi siamo oggi lo dobbiamo a loro. Se li dimenticassimo, essi morirebbero una seconda volta. Cominceremmo dunque, anche noi, a svuotarci di valori, ad impoverirci nella nebbia storica dei fatti.

Ciò che è accaduto e che oggi richiamiamo, non è dunque roba vecchia, passata, che non ci riguarda più. Non ci dobbiamo stancare di ricordare affinché “il seme orrendo del male non abbia a riprodurre i suoi frutti né domani né mai”.

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