A Caira tutti in piazza per il Gonfalone

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Dopo tre anni il Gonfalone torna ad animare la popolosa frazione di Caira. Una festa di colori, di gare, competizione ad altissimi livelli. Ma alla fine si chiude sempre con una stretta di mano e un brindisi al bar. Una macchina organizzativa curata nel minimo dettaglio per un evento atteso da migliaia di persone. Ognuno con il suo colore di riferimento, ognuno per il suo “quartiere”.

Sei giorni di eventi: quattro rioni in campo

Questa mattina la presentazione dell’iniziativa in sala Restagno, in Comune. Un super programma che vedrà le squadre in campo per sei giorni, dal 28 di luglio al 2 di agosto. Saranno giorni all’insegna dell’allegria, dell’agonismo, dell’aggregazione. Quattro rioni per quattro colori: La Marra, Centro Storico, Corti San Basilio e Collemarino. Saranno vestiti in rosso, blu, giallo e verde. I rappresentanti delle contrade sono in fermento già da diversi giorni sia per l’organizzazione che per l’attesa dei momenti delle gare.

Un “ruolo” per tutti

Presenti in sala Restagno il sindaco Enzo Salera, l’assessore alla Cultura, Danilo Grossi, la presidente del Consiglio Comunale, Barbara Di Rollo. Anche il presidente e il portavoce dell’associazione “Vivi Caira”, rispettivamente Antonio Vecchio e Giuseppe Trelle, il responsabile del Comitato Gonfalone di Caira, Alessandro Grossi. In sala pure il presidente della commissione cultura del Comune Fabio Vizzaccaro che, come è stato rimarcato, è stato in qualche modo un po’ l’artefice della ripartenza della manifestazione. “Lo ha voluto fortemente nonostante le immancabili difficoltà che si sono incontrare. È riuscito a mettere insieme una squadra per l’organizzazione” è stato evidenziato.

Una frazione viva e particolarmente effervescente

“Non posso far altro che complimentarmi con gli amici di Caira per il grande sforzo organizzativo. Anche per esperienza personale so quanto lavoro c’è dietro l’allestimento di un evento di un certo rilievo e atteso da molti. “Il Gonfalone” rappresenta la vivacità degli abitanti di questa frazione, un esempio per le altre realtà cittadine. Sono momenti di socializzazione durante il quale viene fuori il senso di appartenenza ad una comunità. Una valenza, tale appuntamento, sia dal punto di vista ludico che sociale. Ciò al di là dello spirito di competizione che mantiene sempre un proprio fascino. Comunque grazie per l’impegno notevole per una manifestazione che si articola in più giorni”. Davvero entusiasta il sindaco al quale è stata regalata una maglia bianca con il logo dell’evento.

La presidente Di Rollo “gioca” in casa

“Noi di Caira “Il Gonfalone” ce l’abbiamo nel dna. Ho ben vivo il ricordo della prima edizione del 1984. Ero allora una ragazzina, sono cresciuta e l’ho vissuta con i miei genitori, poi con i miei figli. Ci fa vivere tante emozioni, ci fa socializzare, ci fa divertire” . E già si sente aria di competizione, quando la Di Rollo svestirà i panni di presidente dell’assise civica per indossare quelli del suo rione.

A vincere sempre è la tradizione

Valorizzare le tradizioni, per Grossi una priorità. Sicuramente un valore aggiunto. Non solo per l frazione di Caira. “E’ un momento in cui anche la città di Cassino ufficialmente si rende partecipe. Il Gonfalone è sempre stata una delle iniziative più importanti del territorio cassinate, per noi era fondamentale riuscire a recuperare questa organizzazione. Ci siamo riusciti. Un grazie sentito a voi e anche alla Regione Lazio per il contributo dato”.

La comunità è la vera protagonista

Per il presidente dell’associazione “Vivi Caira” il segreto del successo del “Gonfalone” sta in una sola parola: la “gente”. Cioè nella partecipazione attiva dei cittadini che non si limitano ad essere semplici spettatori, ma sono essi i protagonisti. Si è detto contento di riprendere il cammino che era stato interrotto dalla pandemia. Stesso concetto espresso anche da Alessandro Grossi, il popolare “Sandrone” mister di calcio, e da Giuseppe Trelle, animatore instancabile di tutte le iniziative cairesi il quale. Tra le altre cose, ha ricordato la presenza alla premiazione della prima manifestazione de “Il Gonfalone” dell’allora ministro Giovanni Galloni.

Tornare a ridere e a stare insieme: il traguardo più agognato

Sembrava tutto così normale e scontato. Eventi, manifestazioni, sagre. Appuntamenti che negli anni hanno visto decine di generazioni crescere e partecipare. Poi la pandemia, le restrizioni. La paura di stare insieme, di abbracciarsi. Di competere. Anche una risata o una pacca sulla spalla sono diventati tabù. Oggi, seppur con tanta paura e qualche dubbio, la gente ha voglia di tornare a “vivere”. Di tornare a mangiare insieme, davanti a una birra o a un bel panino, ballando in piazza. E, perché no, anche indossando i colori del proprio rione e gareggiando per il Gonfalone. I volti delle persone presenti in sala Restagno hanno “detto” molto più di quello che amministratori e organizzatori hanno espresso al tavolo dei relatori. Sorrisi, voglia di stare insieme, selfie sulle scale del Comune e qualche guanto di sfida lanciato tra un gruppo e l’altro. Poi via, chi ad esercitarsi e chi a elaborare tattiche. La gare sta per iniziare.

Giovedì si parte e sale l’attesa

Il primo appuntamento quindi giovedì sera alle 20.30 con la cerimonia di apertura della manifestazione, e, a seguire, nella serata “Dama in carriola, e corse con l’uovo, riservate sia a maschi che a femmine. Durante “Il Gonfalone” sarà in funzione uno stand gastronomico con specialità tipiche locali.

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