Volano paroloni e toni alti in aula Di Biasio. prima ancora dell’inizio dei lavori interviene il consigliere De Sanctis. Diversi gli assenti: Calvani, Bevilacqua e Mignanelli, ma anche Iemma, Fausto Salera e Ranaldi, che arriva con un po’ di ritardo. Nell’attesa dell’inizio il vice sindaco Carlino passa a sedersi dai banchi della maggioranza, a quelli dell’opposizione per poi sistemarsi in un angolo dell’aula. Per terminare addirittura tra le poltrone riservate al pubblico. Prove di campo largo, anzi larghissimo. Sette punti all’ordine del giorno, sembrerebbe tutto nella norma, ma nell’aria già si avvisa tensione.
Quella commissione Controllo e Garanzia andata semideserta
Prima dell’inizio dei lavori sbotta De Sanctis. “La Commissione convocata per analizzare la questione del comandante della Municipale è saltata. Quattro consiglieri di opposizione erano presenti, mancavano i quattro di maggioranza. E’ questo quello che chiamate democrazia? Spero che ci siano delle valide motivazioni, perché siamo stati eletti tutti e dobbiamo rispondere ai cittadini”. Il sindaco Salera non ci sta: “Ora mi trova d’accordo con il concetto di democrazia. Trovo deplorevole questa assenza. Ma so che ha detto che sarei stato io a dire ai consiglieri di non venire. Si figuri che io non so neanche chi siano e non sapevo della convocazione. Non accetto questo tipo di accuse”. De Sanctis tuona: “Certo che me la prendo con lei, lei è il sindaco, questa è la sua maggioranza, se non sa lei cosa accade chi deve saperlo?”. La tensione è ai massimi livelli. Dal suo posto si alza il consigliere Fiorentino, lo scontro si fa sempre più duro.
Un sindaco pirandelliano
De Sanctis espone un’interrogazione riguardo gli allacci idrici, troppi i disagi vissuti dai cittadini. Continua il battibecco al vetriolo con Enzo Salera. Il primo cittadino fa riferimento ad alcuni cittadini che si sarebbero affidati a De Sanctis per risolvere dei problemi per un distacco idrico. Problemi che non sono stati risolti e che hanno portato gli interessati a chiedere aiuto al sindaco. Ma un membro della famiglia è presente in aula e così il consigliere d’opposizione chiede le tempistiche reali delle richieste. La donna conferma le tempistiche dichiarate da De Sanctis che conclude: “Lei è un personaggio pirandelliano. Si tolga la maschera signor sindaco”.
Evangelista torna alla carica sulla feccia
Evangelista chiede conto della situazione del termocombustore, ma poi non resiste. Sempre più evidente l’astio con il sindaco e con alcuni esponenti della maggioranza. Risolini durante gli interventi del consigliere d’opposizione, continui richiami sulle tempistiche da parte del presidente del Consiglio. Evangelista riporta “a galla” la feccia della politica di cui parlò Salera nei mesi scorsi. “Tre anni di proclami, annunci e poco di fatto. L’unica verità è che i cassinati non la sopportano sindaco”. Il primo cittadino non trattiene la risata. Amara? Evangelista punta il dito contro presunte agevolazioni ad alcuni commercianti e associazioni. Nel mirino anche il Palazzo della Cultura concesso a titolo gratuito.
Niente case popolari, “nun se po’ fa”
De Sanctis ci riprova, propone soluzioni per spostare risorse economiche per poter costruire case popolari. Presenta una mozione. L’area c’è, forse a mancare è solo la volontà. Il bisogno è grande. L’assessore Venturi risponde e fa il punto: “Abbiamo preso in analisi la proposta. Ma i funzionari ci hanno evidenziato diverse problematiche. Di natura giudiziale e di natura tecnica”. Il delegato snocciola tutta una serie di riferimenti a regolamenti e a costi. Insomma, “nun se po’ fa”. Troppa burocrazia da aggirare, troppi problemi, troppi soldi e tante incognite. De Sanctis ci riprova. Ma niente. Quando è No è No. Una piccola apertura viene lasciata per valutare incontri con l’Ater, che a quanto detto sembra essere l’unico Ente preposto al settore. Peccato, qualcuno c’aveva sperato e anche tanto. L’aula boccia la mozione.
L’opposizione è rinata, tutti compatti
Una ritrovata unità percettibile anche solo osservandoli seduti nei banchi. Confronti su carte e documenti, sorrisi e battute. Sostegno durante gli interventi. Insomma, la minoranza fa squadra. Ci hanno messo qualche anno ma qualcosa si sta muovendo. Anche nelle votazioni una linea compatta che si nota in maniera più che evidente. Con i numeri ovviamente non riescono a fare la differenza. Ma questa sinergia potrebbe dare fastidio. A consiglio concluso De Sanctis si scaglia contro Ranaldi sulle scale, nel mirino ancora una volta l’ordine degli interventi nelle votazioni. “Non può essere sempre il sindaco a chiudere le discussioni”. “Si tratta di dichiarazione di voto” incalza Ranaldi.
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