L’ultimo doloroso saluto a Luciano Delicato. Ad accoglierlo nella parrocchia di San Pietro al Colosseo gli amici di una vita, i cassinesi veraci, i compagni di tribuna e i colleghi. Anche il sindaco Enzo Salera. La bandiera di Cassino sul feretro, che è stato accolto da applausi al grido di “Grande Luciano”. Cosa resta quando un uomo muore? Non beni o statue, ma quello che nella vita quell’uomo ha saputo costruire. E lui ha saputo costruire tanto, una rete di rapporti e legami basati su momenti condivisi, passioni e attimi.
Il cuore del gigante
Luciano, dai toni burberi e dall’aspetto chiuso, era invece un burlone. Un giocherellone che non si lasciava scappare occasione per offrire un siparietto. Rigorosamente in cassinese, sennò che gusto c’era. Il cuore del gigante non ce l’ha fatta e si è spento così, a soli 61 anni, in questo inizio di estate torrido e afoso. Anche da Caserta un pensiero dei “compagni” di calcio, uno striscione per ricordarlo e onorarlo.
Le campane risuonano in questo pomeriggio bollente, le lacrime rigano i volti e sono tanti i pensieri rivolti a Luciano, qualche sorriso pensando alle sue battute e una certezza: Luciano resterà per sempre a Cassino tra i cassinesi, sugli spalti allo stadio e alla scrivania, al bar e a spasso in centro. Ciao Lucià!