Il Difensore civico del Lazio Marino Fardelli è intervenuto ieri ed oggi alla Conferenza della rete europea dei Difensori civici che si sta svolgendo a Strasburgo. Nell’ambito dei lavori su “Il ruolo dei mediatori in tempi di crisi”. L’intervento di Fardelli è stato ospitato nella sessione 2, “Digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni: come è stato influenzato l’accesso dei cittadini ai diritti”. In risposta al quesito postogli sul tema della cittadinanza digitale in Italia, Marino Fardelli ha detto che pervengono, da parte dei cittadini, numerose istanze che lamentano “questioni legate all’accesso ai servizi digitali, alla connessione, alle infrastrutture”.
Tavolo interlocutorio
A questo scopo, ha proseguito Fardelli, è stato avviato un tavolo interlocutorio con il governo italiano, nella persona del sottosegretario di stato al ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, senatrice Assuntela Messina. E tale tavolo costituisce “un momento di concertazione per definire soluzioni alle istanze sul tema che come difensori civici abbiamo sollevato all’attenzione del ministero”, ha detto ancora Fardelli. L’idea, a quanto è dato sapere, è quella, così ancora Fardelli, di emanare un decreto che contenga degli indirizzi chiari nella materia.
Proposta di lavoro
I punti della proposta di lavoro elaborata dal tavolo di coordinamento nazionale dei difensori civici elencati da Fardelli sono i seguenti: continuare l’interlocuzione con il governo nazionale; intraprenderne una anche con il garante nazionale della privacy. Inoltre avviare un rapporto collaborativo con Agid (Agenzia Italia Digitale); avviare una interlocuzione con l’ufficio per l’innovazione amministrativa, della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la funzione pubblica. Avviare una riflessione sui processi di innovazione con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e su questo tema vorremo incontrare il Presidente Antonio Decaro quanto prima. Continuare ad operare sul tavolo europeo, in raccordo con la Mediatrice europea, per portare un contributo a livello continentale sul tema della cittadinanza digitale.
Le buone prassi
Come anche avviare una serie di seminari in accordo con i difensori civici territoriali delle regioni e province italiane per arrivare a un report 2022 che contenga un contributo concreto della difesa civica italiana sul tema. Inoltre ipotizzare uno scambio e condivisione di buone prassi con i colleghi territoriali francesi o con il difensore nazionale di quel paese nell’ambito del Trattato del Quirinale. Il quale mira a promuovere la collaborazione tra il governo italiano e francese.
Tutto questo, ha concluso Fardelli, al fine di “trasformare i punti di debolezza del sistema in opportunità e soluzioni per i cittadini italiani” sul tema della cittadinanza digitale. E delle problematiche connesse sfruttando anche il PNRR per andare incontro alle reali esigenze dei cittadini.