Cassino – Barbara Di Rollo, Gino Ranaldi, Fausto Salera, Tommaso Marrocco, Fabio Vizzacchero, Daniele Longo, Arianna Volante. Sono i nomi dei sette consiglieri eletti nella lista del Partito Democratico all’indomani della vittoria al ballottaggio del candidato Sindaco Enzo Salera. In sostanza sono le persone che hanno fatto il loro ingresso all’interno della massima assise cittadina grazie anche alle 47 firme false o non vere che dir si voglia, certificate dalle indagini della Procura di Cassino. Sottoscrizioni che avrebbero forse permesso proprio l’ammissione della lista alla competizione elettorale.
Il dato mancante
Si, perché il dato mancante in tutta questa vicenda è quello relativo alla decisività delle firme per giocare la partita. In sostanza: sottraendo le (almeno) 47 sottoscrizioni quelle presentate si raggiunge il limite minimo di firme per riuscire presentare la lista? (Nei comuni oltre i 15.000 abitanti si va dalle 180 alle 250).
Attentato alla democrazia
Ma ammesso e non concesso che le firme bastino, l’atto di apporre su atti pubblici vergature false è un attentato alla democrazia. Un’azione che ancor prima delle determinazioni che la giustizia vorrà prendere in merito deve essere punita eticamente, perché inammissibile. Soprattutto se azzardata da chi quotidianamente spende fiato per dimostrare, a parole, la sua integrità morale e politica.
E i flebili cori relativi al “Così fan tutti”, che Mozart ci perdoni per la citazione in questo contesto, di craxiana memoria, dovrebbero essere spazzati via da una sinfonia wagneriana di “pernacchie” e affini.
La lista Pd di Cassino
Detto ciò a noi non interessa chi saranno i colpevoli e chi pagherà per tutto ciò (se pagherà), ma quanto tutto questo ha influito sul risultato elettorale. Visto e considerato che la lista Pd è quella che ha ottenuto più voti della coalizione di Salera, ottenendo una percentuale poco al di sopra dell’11%. Quindi una fetta importante di consensi che hanno spinto il candidato sindaco al ballottaggio, a discapito di Petrarcone e poi alla vittoria finale su Mario Abbruzzese e il centrodestra.
47…firma che parla
Cassino, Una, due, tre, quarantasette. Non sono numeri, sono firme, nomi e cognomi, rappresentano persone, mezzi e strumenti per diventare rappresentanti del popolo. E non importa se a farlo è la destra, la sinistra, il centro o i rivoluzionari. Chi opta per queste “strade” non potrà mai fare il bene delle persone. I politici si candidano e hanno degli obiettivi, la vera sfida è confrontarsi in pista e tutti con gli stessi mezzi. Se qualcuno nelle sport “parte” prima dello sparo o con un metro di vantaggio su gli altri alla linea dello start o con scarpe modificate, di solito, viene squalificato.
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