L’Ucraina e l’arcobaleno del “cerchiobottismo saleriano”

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“Se uno nasce tondo, non può morire quadrato”: è quello che viene in mente osservando le decisioni del compagno sindaco di Cassino, che -in netto contrasto con quasi tutti i suoi colleghi, sia di carica che di parrocchia politica- ieri sera ha illuminato la Rocca non già con i colori della bandiera ucraina, ma con quelli, ben più bizzarri e meno consoni, dell’arcobaleno.

Il cerchiobottismo

Nella migliore delle ipotesi, una scelta cerchiobottista. Però, siamo sicuri che il nostro Sindaco non ha dimenticato i trascorsi nel KGB e nel Partito Comunista dell’Unione Sovietica di Vladimir Putin; è chiaro poi che l’obiettivo russo di “denazificare” l’Ucraina deve aver smosso profondi sentimenti in alcuni membri della maggioranza, sempre in allarme quando si parla di nazifascismo. E dunque, se l’origine ideologica è di stampo sovietico (così come la gestione amministrativa e politica della Città), perché sorprendersi di una reazione così “neutrale”?

I colori dell’arcobaleno

Nessuno buon compagno oserebbe mai mettersi di traverso a Mosca: non lo fece Togliatti, potrebbero farlo altri che hanno un peso di gran lunga minore del Migliore? Ecco dunque sbattere in faccia a Cassino una Rocca Janula illuminata con l’arcobaleno, colorazione quanto meno equivoca e vivaldiana (nel senso che è buona per tutte le occasioni), senza segnalare un minimo di vicinanza agli Ucraini.

Con buona pace della buona volontà di città del calibro di Roma, Torino e compagnia cantante. Che, evidentemente, non hanno centrato il punto, con quei colori giallo e azzurro. Dal canto nostro, chiediamo scusa all’Ucraina, come chiediamo scusa alla silenziata Istria, che il 10 febbraio vide la Rocca… spenta. Un vizio sovietico durissimo a morire.

Il rammarico


Al riguardo, registriamo la presa di posizione di FdI, che con la sua Portavoce Angela Abbatecola dichiara:
“Non posso che esprimere il mio profondo rammarico per l’illuminazione di ieri sera della Rocca Janula. Ancora una volta, e lo dico con vero dispiacere, il sindaco Salera ha perso l’ennesima occasione per lanciare un segnale univoco e di condivisione. Tutta Italia, tutta l’Europa, tutto il mondo hanno ritenuto di illuminare i principali monumenti di giallo e di azzurro. I colori del Paese aggredito, l’Ucraina.


«Credo che sia stata giusta – continua – questa decisione generale, per indicare la solidarietà a una Comunità che è anche molto forte nel nostro Paese e a Cassino. Invece, il nostro sindaco non ha trovato di meglio che usare i colori dell’arcobaleno per addobbare la nostra Rocca. Un segnale a mio giudizio di divisione, e nettamente contrario al sentimento popolare. Non ha importanza quale vorrebbe essere il significato dei 7 colori dell’iride: importa invece che in questo modo non si è lanciato un significato solidale all’Ucraina e ai suoi Cittadini, ma un concetto altamente generico e non congruo con il terribile momento».

Noi non “facciamo il tifo” per l’Ucraina: ma riteniamo che sarebbe stato doveroso e rispettoso esprimere chiaramente la vicinanza della nostra Città con coloro che stanno subendo un’aggressione.

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