Comune. Saranno sbagliate anche le virgole, ma i conti non tornano lo stesso. Credo che l’illustre scrivano e la divina Barbara debbano mettersi d’accordo, o quantomeno parlarsi. Delle due l’una, ammesso e non concesso che la virgola sia sbagliata, il conto portato del primo non coincide con le dichiarazioni della seconda.
I numeri (e pure gli amministratori) hanno la testa dura
In sintesi: se le dieci sedie della sala Giunta sono costate alla Presidenza del Consiglio 500,20 euro e non 5.002, in virtù della virgola sbagliata, sono state pagate 45,47 euro l’una. Mentre l’illustrissima Presidente ha dichiarato in una nota, appositamente preparata per altre testate che non avevano nemmeno parlato dell’argomento, che il restauro di una sedia è costato 80,52 euro compreso iva. Per dieci fa 805,20, per undici 885,72. Infatti anche qui c’è una contraddizione: durante il Consiglio Comunale la Divina ha parlato di 11 sedie, nel comunicato, invece ne ha dichiarate soltanto 10. Fate un po’ voi!
Quello che vogliamo sottolineare in questo girotondo di parole, smentite, virgole al posto sbagliato ed evidenti inesattezze è che nonostante ci sia questa bramosa voglia di comunicare una propria versione della verità, ancora non siano stati resi noti gli atti legati alle spese sostenute, ne sulla stampa ne sull’albo pretorio pretorio Comune di Cassino.
Boomerang
E questo alone di mistero crediamo non faccia bene all’immagine di una maggioranza che riesce ad incartarsi anche sull’ordinaria amministrazione del Comune. Non calcolando i tanti colpi ad effetto, purtroppo tornati sui denti, come precisi boomerang lanciati da indigeni australiani.
C’è una frase che frulla nella testa di molti cittadini su questo inglorioso mistero delle sedie: «A pensar male è peccato ma spesso…..». Punto. Di virgole ne abbiamo parlato già abbastanza.
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