Crescono i malumori all’interno della maggioranza che governa il Comune di Cassino. Purtroppo i mal di pancia, se non curati adeguatamente, possono trasformarsi in gastriti croniche e dare noie a non finire. Il perché è presto detto. Anche se oggi ci si affanna nel dire che «l’amministrazione compatta ha votato Gino Ranaldi» alle elezioni provinciali, è pur vero che non è stato così. Anzi se non fosse per qualche membro dell’opposizione il risultato portato a casa dal capo gruppo del Pd poteva essere addirittura mortificante. No, la maggioranza non ha votato in blocco Ranaldi. Mancano almeno due voti. E la caccia ai franchi tiratori è iniziata da tempo in palazzo. Chi ha sostenuto ”la squadra” chiede indagini e punizioni esemplari tanto che sulle pagelle di alcuni giornali del regime cominciano a spuntare dei voti negativissimi nei confronti di qualche consigliere comunale.
La verità
La verità è che quei due voti che mancano a Gino Ranaldi hanno davvero tagliato le gambe a lui e al sindaco di Cassino. Con quelle preferenze il capo gruppo del Pd avrebbe potuto portare a casa il primo posto nella lista del Partito Democratico. Questo avrebbe dato più speso specifico alla maggioranza e allo stesso Ranaldi che, non si sarebbe dovuto accontentare “delle varie ed eventuali” ed avrebbe potuto incassare deleghe sicuramente più pesanti. Insomma è rimasto incastro in un ruolo di comprimario che poco si addici alle ambizioni saleriane. Infatti una grande performance dell’avvocato avrebbe dato delle chance in più al primo cittadino nella sua personale ambizione per la corsa alla candidatura a presidente della Provincia, ma anche un’immagine più granitica ad una maggioranza che invece ha cominciato, da tempo, a riempire i cestini sotto le scrivanie con le prime bustine di Maalox plus.
Schizofrenia politica
Questo è quello che accade all’interno e che si vuole celare dietro le mura del palazzo. Ma il paese è piccolo e le persone chiacchierano, soprattutto chi “non sta bene di stomaco” e non riesce a digerire determinati comportamenti del Sindaco e dei suoi fedelissimi. Mentre all’esterno la situazione in città è disastrosa. La schizofrenia politica è ancora più evidente e accentuata. Da una parte si annunciano progetti faraonici e innovativi dall’altra si ricoprono i marciapiedi del centro con il bitume o si costringono operai a lavorare al “gioco del ciglio” (Leggi E il Comune non batte ciglio). Senza nessuna logica.