Negli ultimi giorni è semplicemente impressionante ciò che sta accadendo tra eventi climatici straordinari ed incendi in Europa ed in particolare Italia. Il nord Italia ed i paesi del centro Europa sono stati interessati da fenomeni atmosferici
che di normale hanno ben poco. In Germania, in Belgio le esondazioni di alcuni fiumi a seguito delle forti piogge hanno distrutto interi villaggi e messo in difficoltà nazioni che da sempre hanno fatto della tutela dell’ambiente e del suolo una bandiera. L’Italia di fatto è divisa in due parti. A nord le grandinate con i “chicchi” da record hanno fatto danni per milioni di euro, mentre al sud la forte siccità, le alte temperature ed i forti venti stanno alimentando incendi mostruosi.
A fuoco migliaia di ettari
Così in Sardegna sono andati in fumo migliaia di ettari di macchia mediterranea. Gli incendi, una vera piaga che da sempre caratterizza le nostre estati, non hanno fatto sconto neanche al cassinate.
Dopo la prima estate covid passata quasi indenne da incendi, la seconda sta facendo paura. In pochi giorni un mega incendio ha distrutto ettari di bosco tra i comuni di Cervaro e San Vittore. Ieri invece stanno bruciando le pendici di Monte Cesima verso San Pietro infine.
gli incendi nel nostro territorio
Senza entrare nel merito della natura di questi fenomeni, ma che il più delle volte è dolosa. Noi di CN abbiamo cercato di trarre anche da queste sciagure alcune osservazioni che si spera gli studiosi della nostra terra possano considerare qualora si torni a parlare della qualità della nostra aria famosa in tutto il Bel Paese.
Si è preso spunto proprio dal l’incendio delle pendici di Monte Cesima. L’odore acre di fumo, percepibile anche a Cassino, è stato il sentore che alcune nostre teorie poste in essere in altri post sono assolutamente fondate.
La propagazione
Sono state effettuate alcune foto da Montecassino, luogo dove si è potuto apprezzare proprio come nella nostra valle “circola” l’aria. Fa impressione osservare l’enorme colonna di fumo sprigionata dal rogo. Come è altrettanto impressionante vederne la propagazione.
Ma in tutto questo strazio a colpire è proprio la direzione di quella colonna. Come spesso accade, il pomeriggio nella “terra di lavoro” è caratterizzato da venti provenienti dal III° e IV° quadrante.
Una nube che respireremo per giorni
Ieri il ponente (W) è restato costante fino a sera lasciando propagare l’incendio velocemente e senza tregua alcuna. Incredibile invece è la direzione della colonna di fumo che nonostante il vento contrario che teoricamente avrebbe dovuto spingerla verso il Venafrano invece ha invaso tutta la nostra valle, a partire dalle campagne di San Vittore fino alla piana di Aquino. Una nube che noi tutti respireremo per giorni.
La spiegazione di questo fenomeno la lasciamo agli scienziati che entrano nel merito delle AIA o delle Vas sperando che prima o poi i politicanti della nostra regione smettano di indicare le nostre terre come discarica romana e regionale.