Se Benedetto Leone sarà il punto con il passato burrascoso e l’inizio della sinergia vera per la costruzione di un nuovo centrodestra sarà il tempo a dirlo. Eppure le premesse non sono male: telefoni che squillano, sorrisi, raccomandazioni. E già il fatto che l’ex assessore alle politiche sociali non si sia presentato solo ad accettare, davanti al segretario comunale, quello che il popolo gli ha concesso, è tutto dire. Alla sua destra Vincenzo Marrone, alla sua sinistra Angelo Panaccione. La “vecchia” guardia, quella educata e scrupolosa, quella che sa stare al suo posto e vigilare. Si è rivisto addirittura anche Gianrico Langiano nei pressi del Comune. Lo ha aspettato, poi pacche sulle spalle e sorrisi. E da quello che sappiamo il telefono di Leone non mette di squillare. «Noto un certo entusiasmo», si è lasciato scappare, sornione, come sempre. Poi l’inconfondibile sorriso.
Hakuna Matata
Chissà se Timon e Pumba, il suricato e il facocero saranno profeti anche a Cassino. Mitica la scena del cartone animato “Il re Leone”, dove cercano di far capire a Simba la filosofia dell’hakuna matata: dimenticare i problemi del passato e concentrarsi con ottimismo sul presente. Beh sarebbe un toccasana per il centrodestra fino ad ora dilaniato da liti, incomprensioni, riconoscimenti mancati e via discorrendo. D’altra parte il ritorno di Benedetto Leone sulla scena politica cassinate ricorda molto al ritorno di Simba alla Rupe dei Re. Giunto alle Terre del Branco, poté constatare che la sua “patria” era diventata ormai un deserto desolato e buio a causa del governo dello zio Scar. Una metafora sia per la città, ormai oppressa da una coltre di odio sottocutaneo, che per quello che è rimasto della corazzata del centrodestra che aveva vinto le elezioni del 2016.
Suona la campana
Si avvicina il suono del campanello e l’appello in aula, Leone risponderà presente e qualche mal di pancia ci sarà. In questi due anni il sindaco ha forse dimenticato di inserire nel bilancio di governo un’opposizione disgregata che, a parte le numerose interrogazioni, di fatto ha fatto sentire poco gli “artigli”. Ora con Leone l’equlibrio potrebbe cambiare, l’assetto sicuramente acquisterà nuove connotazioni. Non sarà un solo uomo a fare la differenza, quasi mai lo è, ma ciò che quell’uomo rappresenta; una leva, una ventata di rinnovato entusiasmo, una voce fuori dal coro o semplicemente un esponente di opposizione. E chi vorrà vivrà, in libertà! Hakuna Matata!