A Cassino ormai si mettono in dubbio anche dogmi e principi rodati da anni e anni di pubblica amministrazione. Da tempo il metodo D’Hondt, è il meccanismo che viene usato anche nei comuni al di sopra dei 15.000 abitanti per la ripartizione dei seggi elettorali. Ma c’è chi riesce anche a mettere in discussione tutto ciò.
Il metodo D’Hondt
In un Comune come quello di Cassino, quindi, la ripartizione dei seggi avviene in base al numero di voti validi assegnati ad una Lista e non in base al numero dei voti dei candidati. Entrando nello specifico il candidato alla carica di sindaco risultato non eletto, il seggio spettante a quest’ultimo è detratto dai seggi complessivamente attribuiti al gruppo di liste collegate. Quindi nella fattispecie Mario Abbruzzese ha preso il seggio spettante alla lista Carmine Di Mambro per Cassino. Dimessosi il suo posto in assise è spettato a Carmine Di Mambro, primo dei non eletti. Dimesso quest’ultimo è toccato a Benedetto Leone (che ancora deve fare il suo ingresso ufficiale in aula). In sostanza con le dimissioni di un consigliere la surroga avviene a scorrimento all’interno della lista della coalizione che ha conquistato il seggio.
Il metodo Tont
Quello che è stato scritto e detto in queste ore sulla possibilità dell’ingresso in consiglio di Rossella Chiusaroli in base ad un meccanismo perverso, che qualcuno ha chiamato metodo “Tont” o teorema dello scorrimento a lista variabile, risulta essere simpaticamente una baggianata di altri tempi. Roba da pesce d’aprile. Ci fa specie che il Sindaco Enzo Salera abbia però dichiarato: «lunedi verificheremo». Ma siamo su Scherzi a Parte?
Anche perché, puta caso le supposizioni del metodo “Tont” risultassero vere, sarebbe stato commesso già un errore con la surroga del consigliere Mario Abbruzzese e ancora con quella di Di Mambro.Quindi un’altra bella figuraccia.
Sarebbe il caso di lasciar perdere la fantapolitica: perché in base a tutto ciò potremmo anche ipotizzare che in caso di “impedimento” del Sindaco, subentrerebbe Mario Abbruzzese, visto e considerato che è il candidato sindaco non eletto con la più alta percentuale di voti. Va bene la smania di riscrivere la storia, ma stiamo veramente esagerando.
Il Leone torna a ruggire
Intanto Benedetto Leone rompe il silenzio: «Ho deciso di scrivere al Prefetto perché quanto appreso dai media e dalle dichiarazioni del Sindaco si sta palesando un’ingerenza del primo cittadino su atti di competenza della Commissione elettorale e della stessa Prefettura. Il consiglio comunale per la surroga deve essere convocato, come da regolamento, entro dieci giorni. Chiedo al Prefetto di gettare l’occhio su Cassino perché il sindaco della città pensa che tra i suoi poteri ci sia anche la facoltà di scegliere l’opposizione. Invito, inoltre, il presidente del Consiglio, Barbara Di Rollo, a far si che il primo cittadino non faccia ingerenze anche sulla convocazioni del consiglio comunale. Prerogativa che spetta a lei come la convocazione della giunta spetta al Sindaco».