Nel Consiglio comunale del 30 aprile, il capogruppo “Paese Nuovo”, Domenico Corte, ha chiesto chiarimenti sugli accertamenti IMU e TARI 2015, senza ottenere alcuna risposta.
Conte incalza
L’ex sindaco di Coreno Ausonio ha chiesto «come mai gli Avvisi di Accertamento riportano la data di notifica del 30.12.2020 e ai contribuenti sono giunti a fine febbraio e addirittura nel mese di marzo 2021? La questione è molto grave in quanto, avendo inserita una data non vera e molto antecedente alla reale spedizione – ha spiegato Corte – : <<avverso il presente provvedimento il contribuente e i soggetti obbligati in solido possono entro 60 giorni dalla notifica, impugnare il presente atto con ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Frosinone>>.
I ricorsi rischiano di essere rigettati
Quindi eventuali ricorsi rischiano di essere rigettati per scadenza dei termini perché la notifica è del 30.12.2020 e il cittadino non ha avuto il tempo materiale per fare il ricorso essendogli stato spedito l’atto di accertamento dopo mesi, come è verificabile anche dalle Delibere di Giunta, n. 20 e 21 del 16.03.2021, in cui è riportato: <<a seguito di tutte le attività di censimento, riscontro, verifica e informatizzazione la Ditta … ha emesso gli Avvisi di Accertamento IMU e TARI per l’anno 2015 da notificare ai contribuenti non in regola con i pagamenti. Considerata la necessità di far fronte alle spese postali per la notifica dei suddetti avvisi di accertamento che dovranno essere pagate in contanti….Delibera di: assegnare all’Ufficio Tributi € 500 (+ € 500) e autorizzare il Responsabile del Servizio Economico Finanziario ad effettuare direttamente il relativo ordinativo di pagamento>>.
«La domanda sorge spontanea: – afferma ancora Corte –se solo a metà marzo la Giunta ha deliberato i soldi per fare le raccomandate da pagare in contanti com’è possibile che le stesse risultano notificate ben 75 giorni prima, cioè il 30 dicembre?».
Falso in atto pubblici
La minoranza oltre ad aver accusato gli amministratori di aver protocollato e quindi notificato i circa 180 accertamenti in data molto antecedente rispetto alle date delle reali spedizioni, «commettendo un falso in atti pubblici – ha evidenziato anche che – gli Avvisi di accertamento sono numerati con il numero di protocollo 8.618 del 30.12.2020, già utilizzato in entrata per acquisire l’esito delle attività per il contrasto all’evasione fiscale inviato, al comune, dalla società che ha effettuato le verifiche di accertamento. Quindi è regolare – ha chiesto Corte – inserire un protocollo già utilizzato in entrata, per inviare Avvisi di Accertamento ai contribuenti quanto invece occorreva un numero diprotocollo in uscita?”
Corte ha poi aggiunto, con documenti alla mano, «la società che ha effettuato le verifiche ha protocollato, in data 11 e 19 marzo 2021, i report conclusivi degli accertamenti con gli elenchi dei contribuenti e i relativi importi da pagare e quindi, come mai la data della notifica degli accertamenti, controfirmata anche dal messo notificatore è del 30 dicembre 2020 quanto invece le spedizioni sono state effettuate dopo oltre due mesi? E’ regolare?»Ha chiesto più volte Corte senza ottenere risposta.
Polemiche social
Gli accertamenti Imu e Tari, già nei giorni scorsi erano stati tirati in ballo sui social da alcuni cittadini sul gruppo facebook “Coreno Informa”, ora, in Consiglio comunale, il gruppo d’opposizione ha svelato le carte e risulta che già diversi cittadini hanno presentato istanza di autotutela, vedremo quale sarà la risposta degli amministratori di Coreno Ausonio.
Intanto al termine dell’assise pubblica il capogruppo Corte ha precisato:«Siamo intervenuti solo oggi perché gli atti richiesti il 15 aprile ci sono stati inviati solo ieri, il 29, quindi, alla faccia della trasparenza, ben dieci giorni dopo il termine previsto dal Regolamento comunale. E’ molto grave che il sindaco e la Segretaria sembrano cadere dalle nuvole,limitandosi a dire che trattandosi di questioni tecniche chiederanno spiegazioni alla Responsabile anche perché a metà marzo, hanno fatto le Giunte per autorizzare il pagamento delle raccomandate e ora fanno finta di non sapere nulla sui tempi di spedizione degli Avvisi di accertamento. Riteniamo che con questo atteggiamento è in pericolo l’efficacia e l’imparzialità dell’azione amministrativa in un settore particolarmente nevralgico come questo dell’effettiva riscossione delle imposte».
Esposto dettagliato
«Comunque – conclude Corte – nei prossimi giorni, con un esposto dettagliato evidenzieremo altre gravi irregolarità sull’iter procedurale di questi accertamenti notificati in tutta fretta e senza il rispetto delle normative vigenti, come ormai è consuetudine dell’Amministrazione Costanzo».