Domenica scorsa, presso il Cimitero Militare Germanico di Caira, il vicesindaco Gino Ranaldi ha rappresentato l’Amministrazione Comunale e la comunità cittadina in occasione della Giornata Commemorativa tedesca per i caduti delle due guerre mondiali.
Presenti il vice ambasciatore tedesco e Ministro plenipotenziario, Benjamin Hanna; l’addetto alla Difesa, Colonnello Dirk Kraus, numerose autorità civili, militari e religiose, il capogruppo Luca Fardelli e diversi cittadini.
In un luogo altamente simbolico come quello di Caira, dove riposano oltre ventimila giovani vittime delle due guerre mondiali, Ranaldi, in un accorato discorso, facendo riferimento ai drammi e alle conseguenze devastanti dei conflitti e dei totalitarismi, ha rimarcato, nuovamente, il ruolo di Cassino Città messaggera di Pace.


“Ricorre quest’anno l’81° anniversario della durissima battaglia che ridusse ad un cumulo di macerie l’abbazia di Montecassino e, un mese dopo, il 15 marzo del 1944, la nostra città – ha esordito il vicesindaco – provocando morti anche tra la popolazione civile, lutti, disperazione e miserie atroci. Come ogni anno, da quel lontano 1944, si ripete, in questo luogo di cui la nostra gente da sempre rispetta la sacralità, una toccante cerimonia in omaggio e in ricordo di quei tanti militari tedeschi che sulla terra italiana videro spegnersi le loro giovani vite. La tragedia delle nostre due nazioni, tedesca ed italiana, aveva un responsabile preciso: il nazifascismo. Grazie alla Resistenza – ha poi evidenziato Ranaldi – a quanti seppero opporsi, a chi ci venne in aiuto, abbiamo conquistato la libertà, la democrazia, il progresso economico e un lungo periodo di pace che lungo ha caratterizzato la vita della nostra Europa. Periodo interrotto dall’aggressione della Russia all’Ucraina.
Anche quest’anno commemorazioni come questa si svolgono in un momento di preoccupazione e paura perché ciò che è stato possa ripetersi. Quest’anno essa assume, purtroppo, un particolare significato davanti alla immane tragedia ucraina, inasprita in questi ultimi giorni, le cui raccapriccianti immagini ci arrivano con tutta la loro drammatica crudezza.
A noi il dovere di continuare a difendere l’una e l’altra. E’ nell’impegno a rinnovare la memoria di quanto avvenuto a Cassino, “Città Martire”, crocevia della Storia moderna e riconosciuto simbolo mondiale della distruttività e dell’assurdità di tutte le guerre, che risiede il senso vero di cerimonie come questa di oggi. Di fronte alla tragedia che si sta consumando in Ucraina (volendo fermare lo sguardo solo nella nostra Europa), a volte sembra che ricordare non serva, tanto poi l’uomo non impara nulla dalla Storia, dalle tragedie del passato. Nonostante ciò – ha sottolineato ancora Ranaldi – è nostro dovere ricordare ciò che è stato, ammonire che non abbia a ripetersi, impegnarsi nella ricerca incessante della pace. Questo sacrario militare, dal quale idealmente inviamo un accorato appello a che si fermi l’opera distruttrice delle armi in quel martoriato paese della nostra Europa, rappresenta anche un monito a non ripetere gli errori del passato. Anche per questo bisogna onorare e rinnovare, con cerimonie come questa, il ricordo delle nostre vittime in guerra”.
Foto Michele Di Lonardo
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