Oggi si celebra la giornata dei bambini prematuri. Un fiocco rosa ci dice che è nata una bimba, uno azzurro che è arrivato un pargoletto, questi bimbi in pochi giorni fanno rientro a casa. Auguri a mamma e papà, fratellini, nonni, zii, una grande festa.
Ma cosa succede quando queste nascite attese con amore e speranza arrivano presto, troppo presto? Un fiocco viola per ogni mamma e ogni papà che sanno cosa vuol dire non poter toccare il proprio bimbo, non poterlo stringere. Dover accettare di lasciare l’ospedale con la consapevolezza che quanto di più importante delle loro vite si trova dentro, in un’incubatrice, dietro un vetro. Occhi chiusi e luce tenue. Collegato a fili, tubicini, luci e monitor, con continui suoni che dettano i primi attimi, giorni, settimane. Per qualcuno mesi di quelle vite restano nascoste dietro un vetro, lontano da feste e grida, da foto e baci.
Un fiocco rosa, un fiocco azzurro, un papà raggiante, una nonna fiera, un nonno che cerca somiglianze. La nascita non è per tutti questo. Circa il 7% dei bimbi che nascono in Italia arrivano troppo presto e hanno bisogno di strutture, personale e reparti che possano aiutarli a conquistare quel traguardo. A vivere nel mondo. Quel mondo che tutti noi trattiamo fin troppo male.
E l’ospedale diventa un limbo, dove le giornate non passano mai, ogni sospiro o battito che rallenta possono fare la differenza. Genitori forti, uomini e donne che diventano genitori troppo presto rispetto al “programma” e senza poter godere dei momenti felici, ma solo delle preoccupazioni e del timore. La prima volta che i piccoli possono essere presi e poggiati sul petto, così piccoli, così delicati, così indifesi diventa un momento magico che in pochi capiscono. E vederli combattere loro che sarebbero dovuti essere ancora nella pancia della mamma a fare capriole e a scalciare è una tortura. Per alcuni le cose vanno bene e dopo sacrifici e cure si torna a casa, per qualcuno la situazione si complica, per altri lo dirà solo il tempo. Quello che non cambia e che accomuna tutti questi bimbi è la tenacia, la forza, quella che supporta quelle mamme e quei papà che si chiedono in cosa abbiano sbagliato, cosa non sia stato fatto nel modo giusto. Risposte che non arrivano, perché spesso tutto è stato fatto correttamente. A volte, purtroppo, è solo destino. Ma i bimbi sono pronti a sfidare anche il destino insegnandoci, dall’alto del loro fiocco viola, che la vita vale la pena di essere vissuta, che mettere cinque grammi è un passo in avanti. Che respirare senza tubi è una cosa da super eroi. E allora oggi che sia una giornata “viola” in attesa che questo mondo, così imperfetto e complicato, ma anche così colorato e straordinario, possa “colorarsi” anche con le mille sfumature dei bimbi nati sfidando il tempo.
E che la prima pennellata a rendere il mondo un posto migliore sia… Libera.
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