Alberi tagliati in via xx settembre. La strada, interessata da diversi cantieri, è finita nel mirino dei residenti e dei cittadini. Lavori in corso alla scuola media Conte e all’ex Onmi, ma anche per il rifacimento dei marciapiedi. Sull’arteria sono presenti – o almeno lo erano fino a qualche giorno fa – alberi, alberi che non sono stati potati. Perché in città o si capitozza o si tagliano gli alberi alla base o si lasciano crescere tanto che i rami entrano nelle abitazioni. In alcuni casi poi la “colpa” è delle radici che alzano il suolo e quindi che fare? Perché non tagliare alla base l’albero? Semplice e veloce. Lasciando magari la pavimentazione comunque disconnessa, come spesso accade. Il problema è che per ogni albero che viene eliminato, tagliato o capitozzato non si bilancia in egual maniera. Il clima diventa sempre più rovente, l’ombra non esiste quasi più lungo molte strade, la percezione del caldo aumenta e la piantumazione di giovani alberi dal tronco esile non può sicuramente far fronte agli esemplari che vengono eliminati.
Insomma in via xx settembre c’erano degli alberi, alberi belli e dalle chiome folte, tanto folte da aver “invaso” balconi e abitazioni dei residenti. Diverse le segnalazioni e le lamentele. E che fare? Dalla manutenzione ordinaria inadeguata al taglio alla base ci passa poco e, dove prima c’erano grandi alberi, ora ne rimane solo il ricordo ben visibile per il tronco presente sul marciapiede. Sicuramente evidente in alcuni casi la pavimentazione dissestata, ma anche questa è frutto di anni di assenza di manutenzione adeguata. Altrove si è eliminata di netto l’aiuola.



La domanda che in molti si fanno, non solo ambientalisti, anche i semplici cittadini e i residenti è: ma è possibile che si deve passare da avere alberi non curati ad avere il vuoto con tronchi tagliati alla base o fusti con rami capitozzati? Gli alberi sono presenti in tutte le città, nei borghi, nei paesi, ma non in tutti si riscontrano queste situazioni e gli scenari che si ritrovano davanti i cassinati lasciano spesso basiti. Eppure tutti postano foto della parte alta di via Pascoli, alberata su entrambi i lati, o di via De Nicola dove si può ancora passeggiare all’ombra. Quindi l’ombra piace, gli alberi pure.






E’ comprensibile e giusta la volontà di sistemare i marciapiedi, ma i progetti di riqualificazione dovrebbero tener conto della presenza del verde sulle aree di intervento e bisognerebbe organizzare i lavori nel rispetto degli alberi o delle eventuali aiuole. Pensando a come aggiustare e non a “cancellare”. Perché quegli alberi erano lì quando si è deciso di rifare il marciapiede, saranno lì da decenni. Insomma per avere un marciapiede nuovo non è possibile accettare che vengano “eliminati” alla base tutti gli elementi che arrecano “disturbo” o che richiedono un intervento più specifico o accurato. Una scelta che potrebbe facilitare chi lavora ma che sicuramente non agevola la comunità e non rispetta l’ambiente. Un po’ come pensare di rifare i marciapiedi usando materiali scuri e bituminosi che rendono le strade ancora più incandescenti trattenendo il calore anche nelle ore notturne. Se “conviene” tagliare e abbattere piuttosto che riqualificare mantenendo il verde, tra pochi anni Cassino sarà un’unica grande spianata sotto il sole.
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